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Manca poco ai nuovi esami di Maturità, gli studenti: “Prima era più facile”

File di teste chine, ragazze e ragazzi sconvolti che si stropicciano gli occhi dal sonno e ripetono, a bassa voce, ciò che stanno leggendo. Senz'altro ricorderete tutt'ora l'aria che si respirava i giorni prima degli esami di Maturità: vediamo come alcuni liceali stanno affrontando la nuova Maturità.

Ormai siamo agli sgoccioli. Mancano solo un giorno all’inizio della prima prova. In tutta Italia, oltre 500mila studenti del quinto anno, pionieri della nuova riforma, condividono un sentimento di tensione mischiato ad angoscia per via di queste novità. In occasione degli imminenti esami, LiveUnict ha intervistato alcuni studenti del liceo, che hanno raccontato come stanno affrontando la maturità.

Verso gli esami di Maturità

“Il mio personale metodo di studio è fare tanti riassunti e approfondimenti – racconta Irene, che frequenta l’istituto artistico “Filippo Brunelleschi” ad Acireale -. Dando più importanza alle materie esterne che sono uscite e che sono Italiano, Storia dell’arte e Inglese. Mi concentrerò solo successivamente su Filosofia, che è interna, e sulle mie due materie d’indirizzo: Discipline pittoriche e classiche”.

La prova più temuta

“La prova scritta non mi preoccupa affatto –  ci spiega Irene – grazie alle esercitazioni e alle varie tipologie e tracce, trovo una vasta gamma di scelte. Invece, secondo me, la prova più complicata è quella del mio indirizzo. In un liceo artistico si tratta di una prova ‘pratica’, con durata complessiva di 18 ore. Dovrò rigorosamente rispettare varie richieste come la scala e la prospettiva. Ma ancora più spaventoso è il tema ‘ignoto’, che potrebbe rivelarsi complesso”.

Ma c’è anche chi teme la prova orale, come Sofia che frequenta il Liceo classico “Gulli e Pennisi” di Acireale: “Si tratta pur sempre di un’incognitaè la prima volta un po’ per tutti“.

Combattere lo stress da esami

Ogni studente, e credo senza eccezioni, in questo periodo è afflitto da uno stato di stress fuori dal normale. Ma, naturalmente, ognuno ha il personale modo di affrontare ‘lo stress da esami’. C’è chi, con ottimismo e “tanto caffé”, riesce ad attenuarlo, come Sofia che afferma: L’unico modo di combattere lo stress da esami è incanalarlo e usarlo come ‘combustibile’ per lo studioe c’è chi invece non riesce per niente a controllarlo, come Irene: “Non lo combatto affatto, è più forte di me. Personalmente mi ritengo molto ansiosa quindi questo stress mi pesa molto”.

La nuova modalità di esami

“Secondo me gli esami precedenti erano molto più facili nonostante la terza prova – commenta Irene – . Prima della riforma lo studente sedeva agevolato grazie all’aiuto della tesina, che rappresentava il punto di partenza. Decideva gli argomenti, il tema centrale e, tramite le domande dei professori, usciva dalla tesina. Quanto ad adesso, questo punto di partenza non è scelto. Nel momento stesso in cui inizia l’esame devi improvvisare una mappa concettuale collegando tutte le materie e in poco tempo”.

Da maturanda mi sento presa in giro – ci dice invee Sofia -. Una riforma ha bisogno di tempo per essere realizzata e attuata; questa dà invece l’impressione di essere entrata in vigore con troppa fretta. Se in più aggiungiamo il fatto che il ministro ha finito di pensare alla traccia per la prima prova solo pochi giorni fa, resto alquanto perplessa. Io non sono in diretta opposizione con la nuova modalità d’esame: ci sono anzi degli aspetti che, secondo il mio indirizzo, potrebbero essere funzionali. Ma allo stesso tempo, però, il Miur ha fatto quanto gli era possibile per rendere l’esame una ‘barzelletta’”.

“Gli esami di Maturità sono una sciocchezza”

Questo è quanto le due ragazze si sentono spesso dire dagli studenti che hanno già concluso il ciclo di studi quinquennale. “Molto probabilmente è così – sembra prevedere Irene – però viverlo nel momento credo sia stato stressante un po’ per tutti. Quando uscirò dall’aula, per l’ultima volta, penserò sicuramente che l’esame è stato una sciocchezza. Ma durante la preparazione, nell’attesa, non puoi far altro che sentire un gran peso”.

C’è già chi, come Sofia, si rivolge di più su “quello che verrà dopo”. Si, sono una buffonata – e poi conclude – ma si tratta pur sempre dello spartiacque di due delle fasi più cruciali della vita di ogni studente”

Diego Russo

Diplomato all'Istituto Tecnico Industriale indirizzo informatico, studia dal 2017 Filosofia al Dipartimento di Scienze Umane a Catania

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Diego Russo

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