Sant’Agata diventa fumetto, l’idea di Fabia Mustica: “È un esempio per i giovani”

Abbiamo intervistato l'autrice del fumetto su Sant'Agata, Fabia Mustica, che ci spiega il perché di questa iniziativa.

La fede per Sant’Agata coinvolge milioni di persone in tutto il mondo che celebrano la Santa catanese in ogni modo, per valorizzarne l’esempio e renderle in qualche modo omaggio. Di solito si è abituati ai libri, in cui sono descritte le gesta e le virtù di questa Santa, ma c’è chi si è spinto oltre, come Fabia Mustica che ha fatto diventare Agata protagonista di un fumetto, esposto quest’anno alla celebre fiera del fumetto Etna comics. L’autrice del fumetto ha raccontato ai microfoni di LiveUnict il suo progetto.

Come nasce il progetto?

Nasce per caso perché in realtà il fumetto di Sant’Agata è un ex voto. Io ho avuto modo di conoscere la Santa nel periodo universitario quando sono venuta a Catania perché sono originaria di Leonforte, in provincia di Enna. Mi sono laureata in Giurisprudenza a Catania e nel periodo dell’università mi sono imbattuta per caso nella festa di Sant’Agata, una festa straordinaria che mi ha colpito particolarmente per l’amore che i catanesi dimostravano per questa giovane santa. 

Poi nel corso degli anni un mio cugino fraterno ebbe un brutto incidente stradale, andò in coma per un mese e mezzo e non si sapeva in che stato si sarebbe svegliato perché batté molto forte la testa. Una sera il parroco dell’ospedale Cannizzaro ci disse che sarebbe passato il velo rosso di Sant’Agata in sala rianimazione, e che avremmo dovuto pregare questa Santa particolarmente miracolosa. Però quella sera pregammo tantissimo, come non avevo mai fatto in vita mia. La notte stessa mio cugino si svegliò dal coma con lo stupore anche dei medici, considerato che per le sue condizioni non avrebbe probabilmente ripreso le sue capacità mentali appieno, invece oggi fa una vita perfettamente normale e vive benissimo.

Per cui la gioia fu talmente tanta che decisi di fare un omaggio a questa Santa straordinaria nel modo che io conoscevo, ovvero il fumetto.  E quindi, attraverso questo fumetto io ho voluto raccontare non soltanto la storia di una Santa ma anche la storia di una giovane donna, fortissima“.

 

Agata, non solo Santa ma protagonista di un fumetto

“È proprio questo quello che ho voluto fare, raccontare non solo la Santa ma anche la donna che c’è in Sant’Agata. L’ho voluta anche rendere umana agli occhi delle nuove generazioni, dei ragazzi perché in un certo senso questa Santa è stata venerata ma in maniera un po’ astratta.

Quindi, quello che esprime questa storia forte, è anche questo, la storia di un’adolescente che vuole fare valere i suoi valori, che non solo erano impopolari, ma che addirittura per i quali si rischiava anche la vita. E ho desiderato con questo fumetto fare sì che Sant’Agata diventasse non solo una Santa astratta, un mezzobusto splendido da pregare ogni anno, nelle processioni ma anche un qualcosa che rappresenta un intero universo sacro.

Per i ragazzi è un esempio, l’esempio di coraggio, di integrità morale, perché viviamo in una società dove i ragazzi hanno timore di far valere le proprie idee perché hanno paura di non essere accettati dal branco, dal gruppo, e Sant’Agata costituisce un esempio opposto invece in tal senso, positivo e dice ancora a distanza di duemila anni quasi, che ci manda un messaggio di coraggio, di far valere i propri ideali anche se sono impopolari.

 

Cosa troviamo all’interno del fumetto?

È narrata tutta la vita, dalla nascita fino alla morte, compreso il suo martirio e la fase processuale, quando viene processata da Quinziano, quindi proprio tutta la sua storia“.

 

Anche se il fumetto è stato spesso considerato veicolo di messaggi negativi?

L’obiettivo mio è quello, attraverso i miei fumetti, di far diventare il fumetto uno strumento di conoscenza, che purtroppo come forma artistica si è riconosciuta recentemente, per molto tempo il fumetto è stato considerato una subcultura, una forma culturale più bassa c’è stata, c’è stato un atteggiamento molto prevenuto nel fumetto per i messaggi negativi o anche violenza, o cose di questo genere. E quindi, invece, il fumetto può anche dare tantissimo in termini di cultura e di conoscenza e questo è quello che mi propongo. Inoltre il fumetto diventa un linguaggio potente, immediato, efficace in una società dove i ragazzi attraverso i social vivono di immagini, di comunicazione veloce, ma il fumetto è molto comprensibile e inoltre arriva a chiunque”.

Manfredi Restivo

Nato a Piazza Armerina ma cresciuto a Nicosia, laureando in Giurisprudenza presso l'Università di Catania, appassionato di libri, musica e sport, calcio e formula 1 su tutti, ha unito nel tempo la passione per il giornalismo iniziando a collaborare con la redazione di LiveUnict.

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