La lettera inviata da Bellavia non potrebbe essere più chiara: senza copertura finanziaria si chiude. E la città rimarrà senza i suoi autobus urbani.
L’Azienda Metropolitana Trasporti è arrivata alla fine della corsa. Già in riserva da tempo, i bus urbani sembrano aver finito il carburante e dal primo luglio, salvo rifornimenti d’emergenza, potrebbero rimanere in deposito a prendere la polvere. Questo, in sintesi, il contenuto di una pec inviata in data 10 giugno da Giacomo Bellavia, presidente dell’Amt, e indirizzata al sindaco Salvo Pogliese e al prefetto Sammartino.
Nella lettera, revisionata da La Sicilia, che riporta la notizia, il contenuto appare inequivocabilmente fosco sin dal titolo: “Sospensione del servizio di trasporto pubblico locale nel Comune di Catania e nei Comuni limitrofi”. All’interno, Bellavia precisa che senza una proroga del contratto di servizio che lega l’amministrazione ad Amt, in scadenza il 30 giugno, il servizio di mobilità urbana verrà sospeso.
“Apprendiamo che il Comune di Catania – si legge all’interno – in assenza di provvedimenti normativi indispensabili al fin di fronteggiare la grave situazione economico-finanziaria conseguente alla dichiarazione del dissesto dell’Ente, non sarà in grado di rinnovare il suddetto contratto di servizio per l’impossibilità di dotarlo della necessaria copertura finanziaria.
Pertanto, spiace comunicare che, in assenza di elementi nuovi che dovessero intervenire entro la fine del corrente mese, la scrivente Azienda sarà costretta a sospendere integralmente il servizio di trasporto pubblico locale a partire dall’1 luglio 2019 venendo meno, da quella data, sia il titolo abilitativo allo svolgimento del servizio, sia la relativa copertura economica”. Fine. In calce, Bellavia aggiunge di rimanere disponibile per chiarimenti e confronti, tuttavia il succo resta quello.
Che la crisi fosse imminente si era già visto a maggio, quando i lavoratori avevano ricevuto il 50% dello stipendio, e nonostante abbiano già protestato e incrociato le braccia 15 volte dallo scorso settembre per chiedere un confronto con il Comune, da Palazzo degli Elefanti non c’è stato ancora riscontro, come lamenta il sindacato autonomo dei dipendenti Amt, che per la giornata di domani ha indetto uno sit-in in piazza Università. Adesso, però, la situazione non potrebbe essere più grave. Meno di tre settimane, infatti, separano l’Amt dal tracollo definitivo.
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