Categorie: Attualità

Elezioni europee 2019: come e perché si vota

Conto alla rovescia per le elezioni europee 2019. A distanza di 40 anni dalle prime elezioni, i cittadini italiani ed europei sono chiamati a votare per eleggere i deputati del Parlamento Europeo. Come si vota? E che importanza hanno queste elezioni?

Tra meno di venti giorni i cittadini italiani, così come quelli europei, sono chiamati a votare per le elezioni europee 2019. Dal 23 al 26 maggio nei 28 stati membri dell’Unione Europea si voterà per l’elezione dei candidati che andranno a sedere al Parlamento europeo nella futura legislazione, della durata di 5 anni. In Italia il giorno prescelto per le elezioni è proprio l’ultima domenica di maggio. C’è però ancora molta confusione attorno alle modalità di voto delle elezioni europee.

Come si vota

In Italia, le votazioni per le elezioni di 73 deputati da mandare all’Europarlamento, si tengono domenica 26 maggio: le urne saranno aperte dalle ore 7.00 alle ore 23. Gli elettori in Italia devono votare presso il seggio elettorale in cui sono iscritti, corrispondente alla sezione nel cui ambito territoriale è compreso il loro luogo di residenza. Alle elezioni europee, possono votare tutti i cittadini cittadini italiani iscritti nelle liste elettorali del proprio Comune che avranno compiuto il 18esimo anno di età. Gli elettori dovranno esibire un documento d’identità valido e la tessera elettorale.

Ai fini delle votazioni per le elezioni europee, l’Italia viene divisa in cinque circoscrizioni elettorali: Nord-occidentale, nord-orientale, centrale, meridionale, insulare. Recandosi al seggio verrà fornita all’elettore una scheda, di colore diverso a seconda della circoscrizione elettorale: grigia, per l’Italia nord-occidentale (Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia); marrone, per l’Italia nord-orientale (Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Emilia Romagna); rosso, per l’Italia centrale (Toscana, Umbria, Marche, Lazio); arancione, per l’Italia meridionale (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria) e rosa, per l’Italia insulare (Sicilia, Sardegna).

Il voto di lista si esprime tracciando sulla scheda, con la matita copiativa, consegnata al seggio, un segno X sul contrassegno corrispondente alla lista prescelta. Inoltre è possibile  esprimere da uno a tre voti di preferenza per candidati compresi nella lista votata. Tuttavia nel caso in cui si esprimano più preferenze, queste devono riguardare candidati di sesso diverso, pena l’annullamento della seconda e della terza preferenza. I voti si esprimono scrivendo, nelle apposite righe tracciate a fianco del contrassegno della lista votata, il nome e cognome o solo il cognome dei candidati preferiti compresi nella lista medesima.

Stavolta voto: la campagna del Parlamento Europeo per il coinvolgimento democratico

A distanza di 40 anni dalle prime elezioni dell’Europarlamento, tante cose sono cambiate all’interno dell’allora Comunità Europea. Più che mai oggi, in questo momento di crisi per l’UE, il Parlamento ha lanciato una campagna di comunicazione volta a promuovere il coinvolgimento democratico e a ricordare ai cittadini degli Stati membri cosa ogni giorno l’Europa fa per ciascuno di loro.

“Stavolta voto” è il nome della campagna di comunicazione lanciata dal Parlamento Europeo, che ha già raccolto centinaia di migliaia di adesioni sul web e che si concretizza in eventi di informazione e sensibilizzazione sull’importanza del voto alle elezioni europee di quest’anno. La campagna riguarda in primo luogo i giovani. È a loro che si indirizza maggiormente ed è tra i giovani che sta raccogliendo maggiori consensi. Infatti, è proprio in questo momento di crisi, in cui buona parte delle vecchie generazioni sembra non credere più al valore dell’Unione Europea, che l’Europa ha bisogno del sostegno dei giovani.

Se nel 1979, anno delle prime elezioni europee, fiducia e speranza caratterizzavano il futuro della Comunità Europea, verso una sempre crescente integrazione, adesso quel clima di entusiasmo sembra essere scomparso. La crisi economica, la crisi dell’Euro, la crisi migratoria, la Brexit e tante altre vicende mettono oggi in discussione l’Unione Europea e le sue istituzioni, compreso lo stesso Parlamento Europeo, unica istituzione “democratica” dell’Ue, in quanto eletta dai cittadini.

Oggi chi crede più nell’Europa? Oggi siamo (quasi) tutti euroscettici. Lo scopo della campagna “Stavolta voto” così come altre campagne di comunicazione europee come “What Europe does for me” è proprio quella di contrastare quest’onta negativa che sembra essersi consolidata attorno all’immagine dell’Unione Europea.

Dal prendere aerei a prezzi low cost fino al roaming dati, viaggiare ad esempio non sarebbe oggi stato lo stesso se non vi fosse stata l’azione dell’UE. Non soltanto nei viaggi, ma in ogni campo della nostra vita quotidiana e sociale, dalla famiglia al lavoro, dalla salute al cibo, l’Unione incide in un modo che neanche ci immaginiamo. “Stavolta voto” e “Cosa l’Europa fa per me” hanno lo scopo di ricordarci come sarebbero le nostre vite senza l’Unione Europea. Allo stesso modo ci spingono ad agire in prima persona, per non vedere perso tutto quello che finora abbiamo conquistato insieme, in questo grande “spazio comune” che è l’Europa.

Sofia Nicolosi

Sofia Nicolosi nasce a Catania il 16 settembre 1997. Laureata in Relazioni internazionali, sogna di poter avere un futuro nel giornalismo e nella comunicazione in ambito europeo e internazionale. Dopo la scrittura e lo storytelling, le sue grandi passioni sono i viaggi e lo sport. Tra i temi a cui è più legata: i diritti umani e i diritti sociali, l'uguaglianza di genere e la difesa ambientale. Contatti: s.nicolosi@liveunict.com

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