Sono stati da poco pubblicati i dati del Rapporto MobilitAria 2019: ad essere analizzate sono 14 città metropolitane italiane, di cui si è tracciato un profilo generale a proposito della mobilità sostenibile, in relazione agli spostamenti effettuati con mezzi di trasporto in città, privilegiando il basso impatto ambientale. Tra le città inserite nel campione anche Catania, da sempre ritenuta tra le più caotiche in termini di traffico urbano. Presenti nell’analisi anche i dati relativi alla qualità dell’aria – soprattutto in relazione allo smog – che hanno fatto registrare un generale miglioramento nazionale; tuttavia, la situazione non migliora, in alcune città, in relazione al trasporto pubblico, che aumenta in termini di numero di mezzi e di sforamento dei limiti normativi per l’ambiente. A curare il rapporto anche Kyoto Club e Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del Consiglio Nazionale delle Ricerche con Opmus Isfort.
Catania registra un primo dato negativo in relazione alle emissioni di biossido di azoto (NO2): nella città dell’elefante esse superano i valori massimi consentiti, al pari di Reggio Calabria, mentre nella conterranea Messina esse fanno registrare una netta diminuzione rispetto alla rilevazione precedente, addirittura del 23%. Tra le città negative per questa classifica anche le big, in questo caso Torino, Milano, Roma. Il capoluogo piemontese è la città peggiore anche per il superamento dei limiti consentiti nelle emissioni di particolato (PM10), addirittura in ambito giornaliero.
Tra le città siciliane, Palermo è stata invece apprezzata per i suoi sviluppi in termini di mobilità urbana, con relativi investimenti, soprattutto per la sua ZTL di recente creazione. I dati del trasporto urbano, dall’altra parte dell’isola, segnano invece un drastico calo nell’uso dei trasporti pubblici urbani a Catania, diminuito del 10% rispetto ai dati precedenti. La città etnea, tra le altre cose, non trova spazio nemmeno nella classifica della “sharing mobility”, settore che a breve riceverà un duro colpo. Torino e Bologna fanno registrare i più alti valori di motorizzazione nel rapporto numero di automobili/abitanti.
Il rapporto in questione prende in analisi anche i tassi di mobilità attiva delle quattordici città: si tratta di un dato ottenuto dalla somma tra gli spostamenti a basso impatto nelle aree urbane, soprattutto a piedi ed in bici ma anche con trasporti pubblici locali. Pur essendo in aumento su scala nazionale, l’indice si attesta al 40% nelle aree metropolitane, primeggiando soprattutto a Milano (dove la percentuale della mobilità sostenibile si avvicina al 50%). Tra le prime delle città meridionali c’è Bari (44%); fanalino di coda, pure in questo caso, Catania anche se il suo dato è migliorato rispetto ai precedenti anni. Resta comunque ancora netto il divario della città etnea, anche in termini di trasporti, da altre aree metropolitane nazionali.