Categorie: CataniaIn Copertina

“Non una di meno Catania”: le immagini e le voci della protesta dell’8 marzo

Ormai da qualche anno l’8 marzo, le donne di tutto il mondo si riuniscono per scioperare contro la violenza sulle donne. Ai microfoni di LiveUnict, le voci del Centro Antiviolenza Thamaia e dell'associazione antispecista Liberaction.

È ormai un consueto appuntamento quello del corteo di “Non una di meno”, movimento femminista che riempie gran parte delle piazze di tutto il mondo. Catania, anche quest’anno, è stata coinvolta. La manifestazione si è tenuta ieri pomeriggio e il corteo è partito da Piazza Roma intorno alle 18.00. Tanti i partecipanti, tra associazioni e famiglie, e quest’anno si è registrato un aumento delle presenze giovanili. Ai microfoni di LiveUnict, è intervenuta la Dott.ssa Marica Longo del Centro Antiviolenza Thamaia, che ha aperto il corteo.

Dott.ssa Longo, per i neofiti cos’è “Non una di meno” e come Catania ha aderito in questi anni?

“Non una di meno” è movimento internazionale che nasce tre anni fa, in seguito all’uccisione di una giovane ragazza argentina. Allo stesso tempo, dopo una serie di provvedimenti, di leggi e normative che penalizzavano la donna in sé che hanno interessato più Paesi come la Spagna e la Polonia, si è sentita l’esigenza di reagire attraverso la formazione di un movimento femminista. Una giornata di sciopero e di astensione dal lavoro produttivo e riproduttivo e dal genere imposto dall’eteropatriarcato. Noi del Centro Antiviolenza Thamaia, coordinati con altri gruppi, associazioni e realtà catanesi, abbiamo cercato di dare forma a questo movimento qui a Catania, proprio perché accadevano dei fatti molto gravi. Il caso di cronaca più eclatante fu la morte di Valentina Milluzzo, morta per un’infezione dopo il parto, una vittima che si sarebbe potuta evitare qualora non ci fossero obiettori di coscienza tra l’equipe medica. Il primo passo è stata un’assemblea presso l’aula consiliare del Comune di Catania, successivamente abbiamo preso parte alla manifestazione del 25 Novembre del 2016 a Roma per l’eliminazione della violenza maschile di genere. Da quell’incontro sono nati dei tavoli di confronto e il movimento è andato avanti così.

Cos’è cambiato dal 2016 ad oggi?

Advertisements

Sfrutta i vantaggi di TEMU destinati agli studenti universitari per ottenere un pacchetto buono di 💰100€. Clicca sul link o cerca ⭐️ apd39549 sull'App Temu!

Ben poco. L’aria che si respira è ancora fortemente maschilista. La notizia degli ultimi mesi del DDL Pillon è il frutto di questo clima. Lo stesso DDL è un attentato a donne e minori di poter uscire dai propri percorsi di violenza. Già esisteva una legge sulla tutela dei minori, anche se il senatore Pillon la configura così, ma in realtà non permette alle donne di uscire da questo cerchio, in quanto il decreto legge non tiene conto della violenza, anzi, viene rintrodotto il concetto di “pater familias”. La stessa sentenza dei giorni scorsi sull’esistenza della tempesta emotiva come causa del femminicidio è stato un duro colpo da incassare, perché si è voluto patologizzare qualcosa che non ha niente a che vedere con la patologia; è soltanto un modo per garantire un percorso strutturalmente costruito sulla disparità di potere, giustificando così l’azione dell’uomo violento come raptus.

Tra le diverse realtà, presente era anche Liberaction, una associazione antispecista presente e attiva sul territorio catanese. Ai nostri microfoni, Martina Di Franco.

Martina, di cosa si occupa la vostra associazione Liberaction e perché siete qui oggi?

Liberaction è un’associazione antispecista. L’antispecismo combatte per i diritti degli animali e non identifica la specie umana come specie dominante; la nostra è una filosofia dove si inserisce anche quella del veganismo. Riconosciamo vari tipi di oppressione che si inseriscono nel modello capitalista eteropatriarcale. Il patriarcato si manifesta in vari modi per arrivare al raggiungimento del suo obiettivo, ovvero il potere, in quanto non sfrutta soltanto le donne umane. L’esempio lampante nel mondo animale è lo sfruttamento dell’essere e del corpo femminile attraverso la continua ed incessante riproduzione ai fini della produzione commerciale. Che il prodotto sia un uovo, la carne o il latte poco importa, è un fenomeno continuo, spesso ignorato dai media, che, guarda caso, finisce sulle nostre tavole.


Leggi anche: Catania, sfilano in migliaia per lo sciopero femminista di “Non Una di Meno”

Foto di repertorio
Maria Regina Betti

Laureanda in Lettere Classiche, appassionata di luci rosse e di rullini, si dedica alla fotografia digitale, analogica e istantanea.

Pubblicato da
Maria Regina Betti

Articoli recenti

UNICT – Possibilità di tirocini al Taobuk Festival: come candidarsi

Aperte le candidature per i tirocini curricolari presso il TaoBuk per studenti e studentesse dell'Università…

21 Maggio 2024

Sicilia, 50mila euro per giovani imprenditori agricoli: come fare richiesta

Stanziato un premio per supportare i giovani imprenditori in campo agricolo. Ecco i requisiti e…

21 Maggio 2024

Maturità 2024: a un mese dalla prima prova parte il toto-tracce

Maturità 2024, via al toto-tracce: Skuola.net ha chiesto a 1200 maturandi le loro preferenze e…

21 Maggio 2024

Spaccio a Catania, hashish nascosto tra dolci e gelati: arrestato 23enne

Arrestato pusher nel Catanese, portava con se dosi già divise come fossero gelati o biscotti,…

21 Maggio 2024

UNICT – Contributi straordinari per studenti in condizioni disagiate: come richiederli

Fino al 10 giugno è possibile presentare la richiesta per i contributi straordinari: ecco come…

21 Maggio 2024

Bonus psicologo 2024: ultimi giorni per fare domanda

Novità bonus psicologo, aumentata la somma erogabile. Ma il termine per fare richiesta sta per…

21 Maggio 2024

Questo sito utilizza cookie tecnici e cookie di profilazione di terze parti per la gestione pubblicitaria. Puoi esprimere le tue preferenze sui singoli programmi pubblicitari cliccando su "maggiori informazioni". Scorrendo questa pagina o cliccando in qualunque suo elemento, acconsenti all'uso dei cookie.

Privacy Policy