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Lo “Scoglio degli eterni amanti”: la leggenda catanese di un amore ostacolato

La leggenda catanese dello "Scoglio degli eterni amanti" è un simbolo di amore e romanticismo, che merita di essere ricordata più che mai oggi nella giornata di San Valentino.

Oggi è San Valentino e come ogni anno fiori, cioccolatini e simboli d’amore riempiono questa giornata. Tra i simboli d’amore che fanno parte della storia leggendaria di Catania ne esiste uno alquanto insolito, che cela un aneddoto che in pochi conoscono. Stiamo parlando del cosiddetto “Scoglio degli eterni amanti”.

“Lo Scoglio degli eterni amanti” è uno scoglio del lungomare catanese situato nei pressi di Piazza Nettuno, così chiamato perché con la sua morfologia richiama un bacio tra due innamorati. Ma non parliamo di due amanti qualsiasi, perché la denominazione dello scoglio richiama ad una specifica leggenda popolare che narra l’affascinante storia dell’ amore tra due giovani catanesi.

A raccontarci la leggenda nata attorno allo scoglio è Milena Palermo, studiosa e divulgatrice della storia e cultura catanese attraverso “Obiettivo Catania” la pagina Facebook da lei fondata. Ci ha confessato di essere molto legata a questi caratteristici scogli di pietra lavica, di cui è venuta a conoscenza della leggenda nei primi anni 80, quando era molto giovane, passeggiando mano nella mano con il suo primo ragazzo.

“La leggenda, o meglio io la definirei una fiaba – esordisce Milena – gira attorno alla storia di due giovani amanti, vissuti secoli fa, e il cui amore venne ostacolato dal padre della fanciulla. Lei era ricca e bellissima come una rosa, lui invece era povero.”

La ragione per cui l’amore dei due giovani era ostacolato dalla famiglia della fanciulla risiedeva proprio nelle modeste origini del ragazzo. Infatti, come un tòpos ormai consolidato nelle fiabe e nelle favole di antica tradizione, il matrimonio di una nobile fanciulla innamorata di un giovane miserabile è sempre vietato ed impedito con tutti i mezzi dalla famiglia di lei.

Oltretutto, la giovane fanciulla in questione (alla quale alcuni attribuiscono il nome di Rosa) non poteva sposare il suo amante dalle origini modeste (a cui si attribuisce il nome di Tano) perché era promessa in sposa già a qualcun altro.

“Il padre – infatti spiega Milena – l’aveva promessa ad un ricco notabile catanese. Tentò così in tutti i modi di impedire che i due innamorati si frequentassero, arrivando persino, vista l’insistenza e la caparbietà del giovane a non rinunciare alla fanciulla, di promettergli la mano della figlia se nell’arco di cinque anni sarebbe riuscito ad arricchirsi.”

Pertanto, il giovane amante non si diede per vinto e partì per cercare fortuna. Allo scadere dei cinque anni concessi dal padre della fanciulla, il giovane tornò a Catania, arricchito e fiducioso di poter finalmente ottenere la mano della sua amata.

Un’amara realtà dovette però constatare una volta rientrato in città: la fanciulla nel frattempo si era sposata per volere del padre, che chiaramente aveva ingannato il giovane innamorato, non rispettando la promessa fatta cinque anni prima.

Allora – continua Milena – il giovane disperato si presentò al cospetto della sua amata, ricevendone udienza, le chiese un solo e ultimo bacio, ma lei sposa ormai fedele ed onesta, glielo negò. Così il giovane morì di dolore.”

Potrebbe sembrare questo un triste epilogo della storia, ma un colpo di scena finale, rende la leggenda anche se drammatica, di un immenso romanticismo. “Al funerale del giovane, il giorno dopo, in chiesa si presentò una donna vestita a lutto e con un velo nero che le copriva il viso. La donna si avvicinò al giovane defunto nella bara, alzò il velo e lo bacio a lungo sulle labbra. Poi spirò fra le sue braccia. Qualche giorno dopo una colata lavica dell’Etna quasi per miracolo, scolpì tra gli scogli l’ultimo bacio dei due amanti a monito di eterno amore”, conclude Milena.

L’ultimo bacio dei due innamorati suggella la fine di una storia  ancora una volta, quasi come Romeo e Giulietta, intrecciata tra amore e morte. I due giovani, infatti, riescono a riunirsi e a stare insieme soltanto nel momento estremo della morte, alla quale, tuttavia, il loro giovane amore sarà destinato a resistere per sempre.

Sofia Nicolosi

Sofia Nicolosi nasce a Catania il 16 settembre 1997. Laureata in Relazioni internazionali, sogna di poter avere un futuro nel giornalismo e nella comunicazione in ambito europeo e internazionale. Dopo la scrittura e lo storytelling, le sue grandi passioni sono i viaggi e lo sport. Tra i temi a cui è più legata: i diritti umani e i diritti sociali, l'uguaglianza di genere e la difesa ambientale. Contatti: s.nicolosi@liveunict.com

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