Attualmente, in tutto il mondo, soltanto il 28% di ricercatori รจ di sesso femminile. Nel biennio 2014-2016, il 30% delle studentesse universitarie ha scelto materie Stem -lโacronimo di Science, Technology, Engineering and Mathematics- mentre per certe specializzazioni, come lโinformatica, la loro percentuale crolla anche al 3% (dati Unesco).
ร proprio a fronte di questo โGender gapโ che oggi, 11 febbraio, lโOnu si รจ sentita in dovere di dedicare questa giornata -in tutto il mondo- alle donne e alle ragazze nella scienza. Il motivo di questo โgapโ, di carattere storico-culturale sembrerebbe essere tenuto in piedi dal pregiudizio contro le abilitร scientifiche delle donne, cosรฌ radicato nella nostra cultura, da rappresentare un ostacolo al loro accesso alla comunitร scientifica.
Etichette come โinadeguateโ o โpoco adatteโ nel mondo della scienza, al quale la donna -in certi casi- si sente in obbligo di conformarsi, si configura spesso come la loro frustrazione e paura dellโisolamento sociale quando pensano di venire a meno alla conformitร prescritta da una societร patriarcale e maschilista, quando non apertamente misogina.
ร il caso di ricordare a tutte quelle ragazze che esistono casi di donne di cultura, di scienziate, che hanno preferito seguire la loro vocazione piuttosto che perseverare nella remissivitร che le obbligazioni sociali impone loro.
โLโumanitร รจ fatta di uomini e donne e deve essere rappresentata da entrambi i sessi.โ Le parole di Rita Levi Montalcini Premio Nobel per la medicina nel 1986 che, cresciuta in โun mondo vittoriano, nel quale dominava la figura maschile e la donna aveva poche possibilitร โ, ha dichiarato dโaverne โrisentito, poichรฉ sapevo che le nostre capacitร mentali โ uomo e donna โ son le stesse: abbiamo uguali possibilitร e differente approccioโ.
O come nel caso della nostra astrofisica, accademica e divulgatrice scientifica Margherita Hack, la prima donna italiana a dirigere lโOsservatorio Astronomico di Trieste dal 1964 al 1987. Membro delle piรน prestigiose societร fisiche e astronomiche, รจ stata anche direttore del Dipartimento di Astronomia dellโUniversitร di Trieste dal 1985 al 1991 e dal 1994 al 1997.
E infine come dimenticare di Marie Curie, vincitrice di due premi nobel per la fisica โin riconoscimento dei servizi straordinari che essi hanno reso nella loro ricerca sui fenomeni radioattiviโ e per la chimica โin riconoscimento dei suoi servizi allโavanzamento della chimica tramite la scoperta del radio e del polonio, dallโisolamento del radio e dallo studio della natura e dei componenti di questo notevole elementoโ.