In occasione della prossima giornata della Memoria contro gli orrori dell’Olocausto, la senatrice a Vita Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz, ha inviato una lettera agli studenti italiani.

In prossimità della Giornata della Memoria sono molti gli eventi di commemorazione che si susseguono in questi giorni. Il 27 gennaio, come ogni anno, si celebra infatti la giornata in cui si ricordano le vittime della Shoah.
Di ritorno da Auschwitz sono, per esempio, i mille studenti selezionati dal Miur per visitare il luogo di sterminio nazista per eccellenza. Sono, inoltre, moltissime altre le iniziatiche che in questi giorni, fino al 27, si susseguiranno in tutto il Paese per preservare la memoria di uno degli eventi più drammatici e assurdi della storia dell’Occidente.
Per l’occasione, inoltre, la senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta proprio agli orrori del più celebre campo di sterminio, ha deciso di indirizzare una lettera a tutti gli studenti delle scuole italiane, in cui ribadisce la fondamentale importanza della memoria individuale e collettiva come vessillo di difesa della democrazia. Di seguito la lettera di Liliana Segre pronunciata l’anno scorso, ma espressione di una testimonianza che resta sempre attuale:
Cari ragazzi,
questo è un anno dalla doppia ricorrenza, le orrende leggi razziste e, fortunatamente, dieci anni dopo, l’entrata in vigore della Carta fondamentale. Il filo rosso che le unisce è l’articolo 3, quel Manifesto dell’eguaglianza e della dignità umana che deriva direttamente dalla rivoluzione francese. Poche righe che cancellano in un solo istante venti lunghissimi anni di dittatura. Con la Costituzione repubblicana siamo entrati tutti, uomini e donne di ogni ceto, nell’età dei diritti. È solo attraverso l’attuazione ed il rispetto della nostra Costituzione che possiamo garantire una buona manutenzione della nostra Democrazia. Come dicevano i nostri padri costituenti la Carta è la base della legalità repubblicana.
Quale miglior viatico dunque per voi giovanissimi ragazzi e ragazze che l’invito alla lettura e, auspicabilmente, al rispetto della nostra Bibbia Laica? La mia storia personale di testimone della memoria nell’ultimo anno è diventata di dominio pubblico con la mia nomina a Senatrice a vita da parte del Presidente della Repubblica. Il mio cammino è iniziato trent’anni fa il giorno in cui ho pensato di rompere il silenzio sulla Shoah. Un Paese che ignora il proprio ieri non può avere un domani. La memoria è un bene prezioso e doveroso da coltivare. Sta a noi farlo. A che serve la memoria? A difendere la democrazia.
Un carissimo saluto a tutti voi e auguri di buon lavoro.
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