Il problema delle cosiddette “classi pollaio” è ben noto e ormai una vera e propria consuetudine della scuola pubblica italiana. Classi con trenta e più studenti che molto spesso finiscono per diventare una vera baraonda, impedendo ai docenti di seguire a dovere tutti gli alunni, senza parlare poi degli evidenti limiti nella sicurezza.
In questo contesto si inserisce la proposta di legge dell’Onorevole Lucia Azzolina, deputata del Movimento Cinque Stelle, in discussione in questi giorni in VII Commissione cultura alla Camera. La proposta mira a snellire il numero di studenti per classe nelle scuole pubbliche di qualsiasi grado, anche se la legge non entrerebbe comunque in vigore prima dell’a.s. 2020/2021.
SITUAZIONE ATTUALE: LA NORMATIVA VIGENTE
Cosa impone attualmente la normativa in vigore in merito di numero di studenti per classe? Attualmente la normativa prevede disposizioni differenti a seconda del grado e dell’ordinamento in questione e, quindi, ciascun dirigente scolastico deve tener conto di specifiche direttive.
- Scuola dell’infanzia: da un minimo di 18 a un massimo di 26 alunni per classe.
- Scuola primaria: si passa da un minimo di 15 a un massimo di 26 studenti per classe, anche se il minino può scendere a 10 nel caso di scuole di montagna, isole o piccole aree geografiche.
- Scuola secondaria di primo grado: da un minimo di 18 a un massimo di 30 alunni per classe.
- Scuola secondaria di secondo grado: da un minimo di 27 a un massimo di 30.
Esiste, tuttavia, la possibilità per il dirigente scolastico di derogare fino al 10% i limiti previsti e può, quindi, capitare che siano composte classi con più di 30 studenti. In presenza di studenti disabili, al contrario, il numero massimo non deve superare i 20 studenti.
LA PROPOSTA DEI CINQUE STELLE
Cosa prevede la proposta di legge dell’Onorevole Azzolina? La proposta pentastellata non fa distinzione tra i differenti ordini e gradi d’istruzione e prevede il divieto di comporre gruppi classe con più di 22 studenti, 23 nel caso residuino resti. Nel caso in cui in classe vi fosse la presenza di studenti disabili non si potrebbe superare il limite di 20 elementi.
Questo nuovo ordinamento, però, richiederebbe la formazione di un numero più alto di classi e, conseguentemente, la presenza di un numero di docenti sufficiente a coprire tutte le ore. La copertura finanziaria che potrebbe consentire l’assunzione di più docenti si aggira intorno ai 338,5 milioni di euro per il 2019, un miliardo e 180 milioni per il 2020, un miliardo e 715 milioni nel 20121 e 2,13 miliardi per il 2022.
Per questa ragione la relatrice del provvedimento è intervenuta in VII Commissione cultura per annunciare lo slittamento della proposta di legge al 2020, così da non fare pesare sul bilancio statale in corso quest’ennesima spesa.