La manovra finanziaria approvata il 30 dicembre prevede molte novità nel mondo della scuola per il 2019: dagli stipendi alla chiamata diretta, ecco le principali misure.
Il mondo dell’istruzione è ampiamente coinvolto nella manovra finanziaria per l’anno 2019 e come sono previste diversi cambiamenti nell’ambito universitario, la scuola non è esclusa da questo processo.
Tra le prime novità, il rinnovamento arriva su di un punto abbastanza discusso come quello del reclutamento docenti. Previsti concorsi più snelli per chi vuole insegnare nella Scuola secondaria di I e II grado, cercando di favorire i giovani nell’avviamento al percorso di insegnamento. L’accesso ai concorsi è previsto per coloro i quali hanno sostenuto esami universitari di didattica e pedagogia per almeno 24 crediti.
I concorsi saranno organizzati regolarmente nelle aree regionali e per le discipline con posti vacanti. La vittoria del concorso permetterà di entrare di ruolo nella regione scelta, ma con l’obbligo di 5 anni di permanenza in quell’area per tutelare la continuità didattica degli studenti. Niente più anni di precariato prima di un contratto a tempo indeterminato e il Ministro Bussetti rassicura: “Nella fase attuativa terremo naturalmente conto anche di chi ha già fatto un percorso di insegnamento che dovrà essere valorizzato”.
Sempre riguardo al reclutamento degli insegnanti, viene abolita la chiamata diretta per i docenti di ogni ordine e grado. Quindi gli insegnanti saranno titolari su una scuola alla quale sono stati assegnati secondo trasparenti e oggettivi criteri.
Gli stipendi dei docenti dovrebbero rimanere al sicuro, in quanto sono stati stanziati dei fondi per evitare la riduzione dei salari dei pubblici dipendenti, in particolari per gli ATA e per i docenti delle scuole. È inoltre previsto un incremento di 1,7 miliardi l’anno per una ripresa della contrattazione in più comparti, tra i quali è presente la scuola, oltre ad un adeguamento degli stipendi.
Passando agli studenti, la tanto criticata Alternanza Scuola-Lavoro sarà modificata, a partire dal nome: si chiameranno “Percorsi per le competenze trasversali” e si prevede una riduzione delle ore minime obbligatorie da 200 a 90 nei Licei e da 400 a 150 e 210 rispettivamente nei Tecnici e nei Professionali. La diminuizione del monte ore serve a favorire percorsi di maggiore qualità rispetto a quelli di cui si erano accontentate le scuole per sopperire al carico orario. Resta comunque possibile aumentare il numero delle ore a discrezione di ogni istituto, ma coerentemente con gli obiettivi formativi. Per gli studenti con disabilità nell’AFAM (Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica) è previsto uno stanziamento aggiuntivo per sostenerne il diritto allo studio.
Sono inoltre previsti 2.000 posti in più per incrementare il tempo pieno nella Scuola primaria e un aumento di 174,31 milioni nel 2020 e di 79,81 milioni nel 2021 per il Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche.
Sempre in merito alle assunzioni, nei Licei Musicali sono in arrivo le risorse per i 400 docenti di strumento necessari per coprire il monte ore, oltre alla stabilizzazione del personale di pulizie e attività ausiliarie nelle scuole a partire dal 2020 e all’assunzione di ruolo sui posti vacanti per 290 membri del personale educativo dei convitti e degli educandati.
Tra le altre novità quella delle équipe formative territoriali, ovvero gruppi di 120 docenti distribuiti su tutto il territorio nazionale, con la funzione di supporto alle scuole verso l’innovazione metodologica, didattica e soprattutto tecnologica. I docenti interessati saranno distaccati e presteranno servizio presso delle scuole polo dedicate da dove si occuperanno del territorio di riferimento.
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