Spumante, cenone e trenini: ecco gli ingredienti base del tipico Capodanno italiano. Ma quali sono le tradizioni e i diversi modi di trascorrere l'ultimo dell'anno nel resto del mondo?
L’ultimo dell’anno è alle porte e fervono i preparativi: dal cibo all’abbigliamento, passando per i riti da compiere allo scoccare della mezzanotte, la tradizione la fa da padrona nell’attesa del nuovo anno. Così il 31 dicembre trascorre tra rituali e credenze per affacciarsi al meglio ai prossimi dodici mesi.
Ma se in Italia, da nord a sud, non possono mancare lenticchie e lo zampone o il cotechino in segno di buon auspicio, e si tende ad indossare biancheria o un altro indumento di colore rosso, nel resto del mondo esistono altrettante tradizioni che potranno apparire curiose ai nostri occhi. Riadattando il titolo del celebre romanzo di Jules Verne, procediamo dunque con un veloce “giro del mondo in un giorno” per scoprire quali sono le credenze e i riti tipici del Capodanno nel resto del mondo.
Iniziamo con i nostri cugini d’oltralpe, molto attenti all’aspetto culinario della notte di San Silvestro. Il cenone dell’ultimo dell’anno è infatti davvero ricco nella tradizione francese e prevede caviale, ostriche ed escargots, senza dimenticare foie gras e champagne. La tradizione vuole che si festeggi a casa con amici e parenti, almeno per la cena, dato che a Parigi, per esempio, sono in molti a riversarsi nelle piazze per ammirare i fuochi d’artificio. Ma allo scoccare della mezzanotte due sono gli eventi principali: baciarsi sotto il vischio come augurio e fare più rumore possibile, secondo un’antica tradizione con lo scopo di allontanare le forze negative dal nuovo anno.
Anche nella terra di paella e sangria l’anno nuovo si attende con un cenone, spesso a base di pesce. Ciò che non può di certo mancare sono i buñuelos, sfogliatine con zucchero e l’uva, elemento fondamentale per uno dei riti più celebri tra quelli spagnoli. In attesa del nuovo anno, infatti si preparano 12 acini d’uva per mangiarne uno ad ogni rintocco dell’orologio allo scoccare della mezzanotte. La tradizione vuole che porti prosperità per l’anno che verrà e normalmente si segue l’orologio della Puerta del Sol di Madrid, i cui rintocchi vengono trasmessi da tutte le emittenti. L’origine di questo rito è però storica: nel 1909 i contadini di Alicante utilizzarono questo espediente per disfarsi dell’eccesso del raccolto. Un’ultima tradizione è quella del brindisi di mezzanotte con un anello nel bicchiere, che va fatto tintinnare tre volte prima di svuotarlo con un solo sorso.
Il cenone di San Silvestro con tacchino ripieno di castagne e Christmas pudding è un must nella patria della Regina. In quest’ultimo vengono inserite monete d’argento che porteranno properità economica a chi le troverà, ma la vera originalità del Capodanno britannico sta nei giochi che lo caratterizzano: dal semplice mangiare una mela sospesa ad un filo in stile “Tempo delle mele” al saltare dentro un cerchio di 13 candele rosse senza spegnerne alcuna. Tuttavia le particolarità anglosassoni non finiscono qui: in Scozia, quando le campane non suonano più, inizia una corsa per arrivare primi a casa di un amico o un parente e ottenere in cambio diversi doni. Inoltre si deve varcare la soglia con il piede destro e le mani piene.
Capodanno in Germania significa Feuerzangenbowle: si tratta di una bevenda a base di vino rosso, cannella e rum spesso accompagnata da dolci di marzapane rosa a forma di maiale o cioccolatini e praline, di buon auspicio. Sulle tavole tedesche non manca mai la frutta secca, l’aringa affumicata (utile anche per chi ha alzato il gomito) e un piatto da lasciare sul tavolo pieno di cibo, per accogliere il nuovo anno con prosperità. Infine, in Germania si è soliti organizzare feste in maschera per l’ultimo dell’anno e fondere del piombo in un cucchiaino per poi versarlo in acqua fredda: a seconda della forma che prenderà si potrà dedurre il futuro del nuovo anno.
In Russia il Capodanno si festeggia due volte: il 13 gennaio è infatti la fine dell’anno secondo il calendario Giuliano. E dato che anche il Natale ha una data differente, il 31 dicembre si fa l’albero e si scambiano regali, senza dimenticare il cenone a base di oca con patate e mele, prugne secche con nocciole e panna acida, la seledka pod shuboy (aringa ricoperta di verdure) e l’immancabile vodka. Tra le varie usanze, si apre la porta di casa allo scoccare del dodicesimo rintocco per fare entrare l’anno nuovo e si scrive un desiderio su di un foglio che viene incendiato, immerso in un bicchiere di champagne da bere prima di mezzanotte e un minuto.
Per i greci è il giorno di San Basilio, che porta i doni ai bambini come il nostro Babbo Natale. A tavola troviamo dolci di miele e frutta secca, ma anche la celebre torta di San Basilio, che al suo interno ha una moneta che porterà fortuna a chi la troverà. La tradizione greca vuole inoltre che si appenda una cipolla sull’uscio di casa in segno di rinascita per l’anno nuovo e che ogni ospite rompa un melograno all’ingresso della casa: il numero di chicchi che si sparge indica la fortuna che il padrone di casa avrà nel nuovo anno.
Il vecchio continente è ricco di tradizioni per la notte di San Silvestro: se in Svizzera si attira la buona sorte facendo cadere un po’ di gelato alla crema, in Belgio si mangia zuppa di cipolle a fine pasto per purificare il corpo e lo spirito. Inoltre si accompagnano i piatti di selvaggina con il Civet de Lièvre, una salsa di vino cipolle e spezie, oltre alla tradizione di mettere una moneta o una foglia di cavolo sotto al piatto, con l’augurio di prosperità.
La Polonia non è da meno in fatto di tradizioni: tra i piatti tipici ci sono il Bigos (carne e crauti), il Bakka (torta ricoperta di cioccolato con frutta candita e mandorle) e il Sermik (dolce di formaggio fresco e con uva sultanina). Le usanze polacche vogliono che il 31 dicembre non si spazzi per terra per non allontanare la fortuna donata dall’anno che volge al termine, mentre a mezzanotte si aprono le finestre per far entrare la nuova fortuna.
In Danimarca la tradizione vuole che si lancino piatti e piattini contro le porte dei propri cari per “rompere” metaforicamente i problemi del vecchio anno. Inoltre il conto alla rovescia si fa in piedi su una sedia, dalla quale si salta giù all’arrivo del nuovo anno, come a lanciarsi in un nuovo capitolo di vita.
Iniziamo dal Messico, dove è tradizione liberarsi degli oggetti superflui in casa e accendere e spegnere il fuoco con mestoli di legno e pietre. Inoltre la festa, ma soprattutto il ballo, sono fondamentali, senza dimenticare la piñata per i più piccoli. Tra le usanze quella di uscire di casa con le valigie in mano per assicurarsi di viaggiare tutto l’anno o esporre una moneta alla luna nella speranza di prosperità economica nel futuro.
In Argentina viene invece svolto un altro rituale: si strappano dei fogli di carta per gettarli dalla finestra a mezzanotte, liberandosi delle cose inutili. Diverse le usanze in Cile, dove si può dormire nei cimiteri per trascorrere il Capodanno con i propri cari defunti e si pulisce a fondo la casa per allontanre le negatività.
Nel coloratissimo Brasile si incontrano due tradizioni: chi si veste di bianco, soprattutto a Rio e San Paolo, in segno di pace e chi preferisce festeggiare l’ultimo dell’anno con abiti gialli, colore del sole, della vita e dell’oro, quindi simbolo di gioia, luce e ricchezza. Una delle usanze brasiliane riguarda il capofamiglia che deve gettare un bicchiere di vino alle sue spalle per allontanare la sfortuna. Un ultimo rituale è quello delle offerte alla dea Lemanja (sirena delle acque), poste su piccole zattere con candele e spinte verso la corrente.
Tradizione ancora viva in alcune zone del Canada è quella del Polar Bear Swim, ovvero fare il bagno a mezzanotte nei fiumi o laghi, nonostante l’acqua gelida. Allo stesso modo festeggiano in Siberia, tuffandosi in dei varchi aperti nei laghi ghiacciati con dei tronchi d’albero. O ancora, in Nuova Zelanda si cammina per le strade battendo su delle pentole per allontanare gli spiriti.
Negli Stati Uniti è tradizione salutare l’anno che passa intonando la celebre Auld Lang Syne, altrimenti detto Valzer delle candele. Decisamente diverso dal nostro è il Capodanno che si celebra in Australia, la prima località dove si festeggia a causa del fuso orario. In questo caso si opta sempre per le feste in piazza, mettendo il cibo da parte e dedicandosi al divertimento con feste sfrenate in spiaggia.
E la Sicilia? Di certo un’importanza fondamentale spetta al cenone, non molto diverso da quello del resto d’Italia, ma con presenze uniche nel catanese come la scacciata e il baccalà. Mentre tra le usanze possiamo citare le giocate a carte tipiche di queste festività e la tombola, o ancora i fuochi d’artificio. Le tradizioni per festeggiare sono quindi infinite, ma ciò che conta è sempre iniziare il nuovo anno nel migliore dei modi.
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