Ancora una volta, sempre sul finire dell’anno corrente, il Sole 24 ore pubblica l’ormai tradizionale indagine che soddisfa le domande degli italiani a proposito dei centri urbani in cui si vive meglio, in relazione all’importante tema della “qualità della vita” nelle realtà cittadine. La classifica, aggiornata in base ai dati raccolti annualmente, è relativa al 2018, tenendo conto di una serie di indicatori – per un totale di 42 – in cui non possono mancare, per citarne alcuni, i servizi offerti, il tasso di criminalità, gli aspetti sociali, culturali e occupazionali, il territorio e le risorse erogate.
A primeggiare, con sorpresa anche tra gli addetti ai lavori, è Milano, tra l’altro in ascesa di ben sette piazzamenti rispetto all’annata precedente, leader della classifica con un totale di 585,9 punti conseguiti nella somma tra i vari indicatori analizzati. A chiudere il podio sono le città montane di Bolzano ed Aosta, mentre bisogna scorrere fino alla 73esima posizione per individuare una città meridionale, nella fattispecie Ragusa, sebbene per il “Sud e le isole” – come si è soliti dire – vi siano anche Cagliari, in 44esima posizione ed Oristano, nella 71esima, davanti alla città siciliana.
La graduatoria in questione, giunta alla sua 29esima edizione, non premia affatto le città siciliane, capeggiate proprio dalla stessa Ragusa, in una posizione “più alta”: 442,7 sono i punti raccolti dalla città iblea, staccata di 143 lunghezze da Milano, a sottolineare il cospicuo gap che le separa. Tra le città siciliane, un miglioramento si registra per Catania, salita dalla posizione 92 alla 83, preceduta da Siracusa (81ª) ma seguita dal capoluogo regionale Palermo: oltre le quattro posizioni in più, Catania risulterebbe superiore a Palermo per 3,2 punti, nonostante il dissesto recentemente dichiarato. In “rosso” invece Messina, Caltanissetta ed Enna, la quale si piazza in coda, al 102esimo posto, sestultima della graduatoria e maglia nera tra le città della Sicilia.