Con ventisette voti favorevoli e due astenuti, il consiglio comunale di Catania, a tarda sera, ha dichiarato il dissesto economico finanziario del Comune di Catania.
Il 12 dicembre in tarda serata il consiglio comunale di Catania ha dichiarato con ventisette voti favorevoli e due astenuti il dissesto economico finanziario del Comune di Catania.
Il consiglio ha deliberato dapprima il bilancio consolidato del 2017 e poi è entrato nel merito dell’atto di dichiarazione di dissesto. Il sindaco Pogliese in apertura di seduta ha ricostruito i passaggi che hanno portato al default; a partire dalle deliberazioni n.153 e n.154 del 4 maggio scorso della sezione controllo della Corte dei Conti siciliana, fino al pronunciamento del 7 novembre delle sezioni riunite della Corte di Conti, che hanno respinto il ricorso in appello presentato dall’Amministrazione Comunale. La Corte dei Conti aveva infatti imposto di adottare una delibera di misure correttive di 449 milioni di euro per le criticità gestionali rilevate nel triennio 2014-2017, varata nello scorso mese di settembre sempre da questo consiglio comunale.
Secondo le affermazioni del sindaco, il Comune avrebbe tentato in ogni modo ad evitare questo passo ma ha incontrato il pugno duro della Corte dei Conti, che non lasciava spazio a interpretazioni diverse dalla presa d’atto della condizione di dissesto. L’Amministrazione Comunale ad ogni modo ci tiene a precisare che il proprio impegno affinché il peso di questo dissesto non ricada sulle fasce più deboli della popolazione, e infatti l’assemblea cittadina ha anche votato all’unanimità un ordine del giorno che impegni l’Amministrazione a garantire le spettanze ai lavoratori del Comune e delle partecipate.
Catania si trova adesso in una situazione del tutto inedita, è infatti da adesso la più grande città italiana in questa condizione di default, per via della situazione debitoria di 1,6 miliardi di euro.
“Abbiamo provato in ogni modo a evitare il dissesto – ha scritto il sindaco Pogliese sul suo profilo Facebook – coi mezzi legali e le norme previste dal decreto milleproroghe, ma la decisione dei giudici contabili non lasciava spazio a interpretazioni diverse dalla presa d’atto della condizione di dissesto. Un fatto traumatico anche perché, siamo la più grande città italiana in questa condizione di default, per via della situazione debitoria di 1,6 miliardi di euro che abbiamo trovato. E certo non è un caso che il legislatore abbia voluto che a decretare il dissesto fosse il consiglio comunale, cioè la massima espressione democratica, dove si raccolgono tutte le espressioni e le sensibilità politiche della città per comune assunzione di responsabilità”.
“Il mio impegno sarà totalizzante a far sì che il peso di questo dissesto non ricada sulle fasce più deboli della popolazione che ci impegniamo garantire in ogni modo – ha continuato il sindaco – . Non dobbiamo pensare che il dissesto sia l’Apocalisse, e questo messaggio positivo lo vedo recepito dalle tante risposte positive al nostro appello agli imprenditori a contribuire economicamente per accendere le luci di Natale, celebrando insieme un nuovo anno all’insegna del cambiamento. Catania è abituata a risorgere dalle proprie ceneri e ci riuscirà anche stavolta. Siamo abituati alle difficoltà, ma siccome sono un ottimista congenito, sono sicuro che ce la faremo anche stavolta a vincere la nostra partita, voltando finalmente pagina con l’impegno dei tanti che vogliono bene a questa città, a prescindere dalle appartenenze politiche”.
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