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Ultimo weekend de “Le Vie dei Tesori”: i luoghi ancora visitabili

Quello che inizia domani è l'ultimo dei tre fine-settimana che grazie all'iniziativa permetterà ai cittadini e ai turisti di scoprire i luoghi dell'arte più suggestivi e nascosti della città di Catania.

Dopo il successo riscontrato negli ultimi due weekend, arriva l’appuntamento finale con “Le Vie dei Tesori” l’iniziativa che porta alla scoperta di arte, misteri, scienza e natura, aprendo al pubblico trentadue luoghi e coinvolgendo le principali istituzioni della città di Catania. Chiese, terrazze, palazzi, collezioni universitarie: una grande occasione per scoprire tutte le bellezze custodite all’interno del capoluogo etneo, alcuni dei quali solitamente chiusi al pubblico o alle visite.

Scopriamo i siti ancora accessibili nel weekend in arrivo, tali da fare guadagnare a Catania l’appellativo di museo a cielo aperto.

Nei giorni di venerdì, sabato e domenica sarà visitabile la cappella Bonajuto. Fra le più antiche testimonianze catanesi scampate a terremoti ed eruzioni, vi è questo piccolo gioiello nel quartiere della Civita. Si tratta, infatti, di un esempio di architettura siciliana di tarda età bizantina. Fu costruito nel IX secolo – come chiesa dedicata al SS. Salvatore – e poi, nel 1300, diventò cappella privata della famiglia Bonajuto, giunta nell’Isola dalla Spagna. L’antica struttura fu inglobata nel palazzo medievale. Salvatasi dal sisma del 1693, che invece non risparmiò l’abitazione (poi ricostruita dai Bonajuto nel Settecento), la Cappella ha una pianta a trifoglio, copertura con cupola emisferica e un’elegante volta a vela oltre che tracce di affreschi bizantini sulle pareti. Meta dei viaggiatori del Grand Tour, ispirò il francese Jean Houel in un dipinto che oggi si trova all’Ermitage di San Pietroburgo.

Cappella Bonajuto

Altri luoghi aperti per l’intero weekend, che va dal 2 al 4 novembre, sono: il castello Ursino (fossato e corte), la chiesa di S. Nicolò l’Arena, la cripta di S. Euplio, la cupola della Badia di S. Agata (su prenotazione), l’Istituto di incremento ippico per la Sicilia, il museo Belliniano, il museo Emilio Greco, il palazzo Asmundo di Gisira, il Palazzo degli Elefanti, il cortile e le terrazze di Palazzo Platamone, noto anche come Palazzo della Cultura.

Sabato 3 novembre sarà l’unico giorno in cui si potranno ammirare i tesori della Chiesa catanese e il camminamento sopra l’arco dei viceré. C’è tutta la storia della Chiesa di Catania nelle sale di questo Museo, antico Seminario dei Chierici, raccontata in un allestimento moderno e accattivante. Argenti, paramenti, pitture, sculture e preziosi documenti: qui rivivono potere temporale e spirituale, i fasti della Diocesi catanese. Sempre da qui si accede al camminamento sopra porta Uzeda, uno dei simboli della città, cje collega piazza Duomo alla settecentesca via Dusmet.

Tra i siti da non perdere, aperti sia venerdì che sabato, troviamo invece la cattedrale di S. Agata con il salone Bonadies (sede della Controriforma etnea) e la cappella della Madonna all’interno della stessa basilica (dove riposano i re aragonesi tra marmi e preziose sculture). Inoltre in questi due giorni sarà accessibile anche il sepolcro di Stesicoro, ovvero il grande edificio funebre dedicato al poeta greco e sito presso la caserma “Santangelo Fulci”.

Sabato 3 e domenica  4 novembre, si apriranno le porte del celebre palazzo Biscari. Di scena tutta la magnificenza del barocco catanese: affreschi, decorazioni, mobili, arredi di squisita fattura nella dimora privata di maggiore prestigio e pregio a Catania. Nell’ultimo scorcio del Seicento, dopo il terremoto, la nobile famiglia dei principi di Biscari volle edificarla su un tratto delle antiche mura cinquecentesche. Successivamente fu realizzata la decorazione dei sette splendidi finestroni affacciati sulla marina. Seguono varie modifiche e una sfarzosa inaugurazione nel 1763 alla quale partecipò anche Goethe. Da non perdere il salone delle feste – con stucchi sfavillanti – di un edificio così superbo da conquistare anche i Coldplay che lo scelsero per il video di “Violet Hill”.

Sempre in questi due giorni, accessibile anche lo scrigno settecentesco ricco di affreschi e scritture del convitto nazionale “Mario Cutelli”.

Per chi fosse libero solamente domenica  infine  si consiglia vivamente la visita alla Chiesa di S. Giuliano (su prenotazione). Parte del complesso monasteriale benedettino femminile di clausura, la particolarità del sito risiede nella sua croce greca e la pianta ottagonale allungata nonché nei preziosi altari in marmi policromi. Sull’altare maggiore è possibile ammirare un crocifisso ligneo bizantino – uno dei più antichi di Catania – e sulla volta un affresco di Giuseppe Rapisarda, datato 1842. Dalla cantoria, luogo accessibile in passato solo alle monache di clausura, si ha una vista privilegiata, dall’alto, della chiesa. Questo ambiente conduce dapprima al terrazzo – da cui si può ammirare l’ex monastero di San Giuliano nella sua interezza – e poi alla cupola loggiata da cui si gode di un panorama a 360 gradi.

Altri siti aperti solamente il 4 novembre sono l’ex Manifattura-Tabacchi a San Cristoforo, le Terme di Sant’Antonio e quelle dell’Indirizzo, che rappresentano uno scorcio di vita romana nella Catania del Settecento

Ricordiamo che ove non sia necessaria la prenotazione è sufficiente acquistare un coupon per l’ingresso con visita guidata sul sito www.leviedeitesori.it e recarsi nei luoghi che si desidera vedere. È possibile scegliere tra tre tipologie di coupon:

  • Coupon da 10 euro valido per 10 visite a scelta tra i luoghi del circuito.
  • Coupon da 5 euro valido per 4 visite a scelta tra i luoghi del circuito.
  • Coupon da 2 euro valido per un singolo ingresso tra i luoghi del circuito.

Coupon da 10 o da 4 visite, oltre che online, disponibile anche all’info point di piazza Stesicoro, aperto ogni giorno dalle 10 alle 19. Nei luoghi in cui è necessaria la prenotazione, invece, è possibile prenotarsi sul sito www.leviedeitesori.it, selezionare data e ora della visita e acquistare il coupon da 3 euro per l’ingresso con visita guidata.

Edward Agrippino Margarone

Edward Agrippino Margarone nasce nell'estate di Italia '90. Cresce a Mineo dove due grandi passioni cominciano a stregarlo: la Musica e lo Sport (in particolare il calcio). In pianta stabile a Catania, il suo nome è sinonimo di concerto: se andate a un live, con ogni probabilità, lo trovate lì da qualche parte. Giornalista e laureato in Ingegneria delle Telecomunicazioni, coordina la redazione di LiveUnict.

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