Il problema randagismo al polo scientifico Unict sembra ancora lontano dall'essere risolto. Fino a quando la sicurezza degli studenti dovrà essere messa a repentaglio da un branco di cani incontrollato?
La presenza di branchi di cani randagi tra Cittadella e Policlinico continua a sollevare polemiche e ad aprire dibattiti. Dopo il recente esposto presentato da Nursind Catania, il sindacato degli infermieri, in cui si denunciano le situazioni di disagio e pericolo create dal branco di randagi che si aggira nei pressi del Policlinico, tocca ancora agli studenti alzare la voce e a chiedere che la situazione venga risolta in tempi brevi, prima che la situazione degeneri ulteriormente.
A denunciare la situazione della Cittadella stavolta è Stefano, riferendo di un branco di cani che, aggirandosi nei pressi della Residenza Ersu, ringhia verso i malcapitati che incontra sulla sua strada, rincorrendoli. La situazione diventa particolarmente pericolosa la sera, quando i ragazzi si spostano a piedi per raggiungere la mensa universitaria. È proprio questo il caso di Stefano, che, venerdì 14, di rientro dalla mensa, ha prima sentito l’abbaiare dei cani, per poi trovarseli alle sue spalle.
Tra i commenti del post ritroviamo anche varie dichiarazioni che rendono bene l’idea del clima che si vive ogni giorno nei pressi della Cittadella a causa dei randagi. C’è chi afferma di avere paura a uscire la notte e chi dice di aver chiamato chi di dovere per sollecitare un intervento, ma sono soprattutto le testimonianze degli studenti venuti a contatto col branco a creare più apprensione per una situazione altamente critica.
“Io mi sono messo su una roccia , alta sì e no un metro, e loro mi hanno circondato – dichiara Alex –. Gridavo per allontanarli ma loro si avvicinavano sempre più. Quando stavano per venirmi addosso con le mani ho strappato un fico d’India dalla pianta che avevo vicino e gliel’ho lanciata allontanandoli qualche metro per poter prendere una pietra. Sono pericolosi! Se al posto mio ci fosse stata una ragazza sarebbe potuta finire molto male”.
“Io sono tornata circa mezz’ora fa ed ero sola con 20 cani – afferma, invece, Federica -. Ho aspettato che si allontanassero e poi sono entrata in residenza”.
Finora, stando a quanto si apprende dai commenti, non ci sono state aggressioni da parte del branco, tuttavia, se non dovessero essere adottate delle risoluzioni quanto più tempestivamente possibile, potrebbe essere solo questione di tempo prima che la salute di qualcuno sia messa a rischio. Anche per questo, sollecitati, i rappresentanti rispondono che il problema verrà esposto nuovamente alla dirigenza.
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