Categorie: Cronaca

Arti fratturati per frodi assicurative: tutti i giornali esteri parlano della Sicilia

La Sicilia si è tristemente guadagnata una pagina in molti giornali internazionali in seguito al caso di frode assicurativa scoperto ieri dalla polizia. Le organizzazioni di criminali avrebbero rotto ossa e arti a soggetti vulnerabili, inscenando finti incidenti stradali, per ottenere i soldi dell'assicurazione.

“Organizzazioni criminali siciliane sono state arrestate per aver usato pesi di body building per distruggere le ossa dei senzatetto, per inscenare falsi incidenti automobilistici e incassare i pagamenti delle assicurazioni” (“Sicilian gangs are busted for using body-building weights to smash the bones of homeless people in order to stage fake car crashes and cash in on insurance payouts”) – questo il titolo con cui il giornale britannico Mail Online diffonde la notizia. A questo fanno seguito tanti altri giornali e quotidiani non soltanto inglesi ma anche americani.

A raccontare il caso di frode assicurativa scoperto a Palermo ieri è anche il Washington Post, che riporta il crudele modus operandi delle organizzazioni: “lasciavano cadere chili di ghisa da 25 chili sugli arti dei tossicodipendenti, degli alcolizzati e di altre persone vulnerabili per ottenere pagamenti assicurativi per incidenti automobilistici falsi del valore di centinaia di migliaia di euro, ha detto la polizia mercoledì dopo aver fatto 11 arresti nel caso.”

Secondo quanto riporta l’ANSA, l’inchiesta che ha portato la polizia di Palermo a scoprire le due organizzazioni criminali e ad arrestare 11 persone coinvolte, sarebbe partita dalle indagini su un presunto sinistro. Un cittadino tunisino, Hadry Yakoub è stato trovato morto su una strada alla periferia di Palermo, a gennaio del 2017. La morte sembrava provocata da un incidente. Nel corso degli accertamenti è stato scoperto che in realtà l’uomo era deceduto per le fratture multiple procurate dalla banda.

Le organizzazioni, due diverse che operavano con lo stesso crudele modus operandi, convincevano persone vulnerabili, che avevano bisogno di denaro, a farsi fratturare uno o più arti per inscenare finiti sinistri stradali e truffare le assicurazioni. “Se fossi stata disposta a farmi rompere un solo arto avrei potuto riscuotere subito 300 euro – racconta una delle vittime a La Republica – se mi fossi fatta rompere un braccio e una gamba avrei potuto incassarne 800 e se fossi stata disposta a farmi fratturare tutti gli arti mi avrebbero pagato 1000 euro”.

In realtà, le vittime di queste organizzazioni non guadagnavano che una miseria dal falso incidente, ma finivano spesso in sedia a rotelle o per lungo tempo dovevano camminare con le stampelle, mentre i criminali intascavano il bottino delle truffe alle assicurazioni.

Tuttavia, ciò che ha fatto fare il giro della notizia sul web, in Italia e all’estero sono stati i metodi particolarmente violenti e crudeli utilizzati per fratturare le ossa e gli arti delle persone. In diversi casi sono stati utilizzati pesi da palestra, quelli che normalmente si appongono ai lati dei bilancieri, scagliati dall’alto sugli arti tenuti fermi con mattoni o blocchi di cemento; altre volte valigie piene di sassi.

Nonostante le organizzazioni procuravano alle vittime degli anestetici per reprimere il dolore, grazie ad un’infermiera anch’essa arrestata, questi erano troppo lievi e non forbivano l’effetto sperato. Infine, dopo aver fratturato uno o più arti, le vittime venivano portate in strada, sulle strisce pedonali, dove si inscenavano i falsi incidenti.

 

 

 

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