Grandissimo successo, anche quest’anno, per il Mish Mash Festival, la rassegna musicale e artistica tenutasi, come di consueto, nella splendida cornice del Castello di Milazzo, fra le Isole Eolie e i Peloritani. Giunta alla sua terza edizione, la manifestazione, che già nel 2017 aveva registrato un boom di presenze, non ha deluso le aspettative, riconfermandosi uno degli appuntamenti artistici più amati e importanti dell’intera Sicilia.
Ad aprire l’evento, che si è svolto dal 2 al 4 agosto, è stato il “Welcome Day” che ha permesso ai partecipanti di immergersi nei luoghi della cittadella fortificata dove, oltre che ai live set, sono state realizzate installazioni artistiche, spettacoli e performance di danza: tra le più interessanti si segnalano un’esposizione di Giuseppe Spada, un’installazione del collettivo palermitano di Dischirotti e una performance di Alessio Barchitta.Â
Tuttavia i momenti più attesi sono stati i live musicali di giorno 3 e 4 che hanno fatto registrare oltre ottomila presenze. Sul palco si sono esibiti importanti nomi di quella che, in maniera riduttiva, viene definita “scena indie italiana”, ma che in realtà , senza alcun limite di generi, abbraccia diverse e interessanti produzioni musicali che – dall’elettronica al rock, dall’indie all’underground – hanno recentemente portato una ventata di freschezza nel panorama musicale italiano e internazionale.
Ad dare il via ufficiale alla terza edizione del festival, è stato Galeffi, cantautore romano, che con il suo album d’esordio “Scudetto” ha già conquistato la scena musicale nostrana. Tra amore, calcio e rimandi letterari, il ventottenne riesce sempre a strappare un sorriso, raccontando in maniera semplice e pulita storie di vita quotidiana. Dopo Camilla in apertura, tra i pezzi più apprezzati Puzzle, Polistirolo, Pensione, Tazza di te e il singolo d’esordio Occhiaie.
A seguire gli attesissimi Coma_Cose che, negli ultimi mesi, hanno attirato l’attenzione del pubblico grazie a una serie di canzoni inizialmente pubblicate su YouTube ma poi confluite in un EP intitolato “Inverno ticinese”. Con la voce e le personalità travolgenti di California e di Fausto Lama, il momento dedicato al rap del duo milanese è stato uno dei più apprezzati dell’intera manifestazione: Anima lattina e Post Concerto hanno fatto cantare a squarciagola anche i più timidi.
La serata si scalda definitivamente con quella che diventa la regina indiscussa del primo giorno di festival: Myss Keta, rapper controversa e dissacrante, sul palco si è presentata come una vera e propria star. Spudorata, irriverente e accompagnata dalle ragazze di Porta Venezia, la cantante – che dopo l’uscita dell’album “Una vita in capslock” è diventata un’icona del rap elettronico – ha diviso il parere del pubblico. Quel che è certo è che non ha lasciato indifferente nessuno.
Il pienone tuttavia si è registrato sabato 4 agosto che ha presentato una line-up più ricca e consistente. Ad aprire la serata ci ha pensato Francesco De Leo, ex frontman de L’Officina della Camomilla, definito il bohémien della scena indie italiana e attualmente uno dei pochi cantautori di spessore del panorama musicale italiano. L’artista ha presentato il suo disco “La Malanoche” che, con un sound estremamente originale e psichedelico, racconta le storie surreali dei bassifondi della provincia italiana. Ai vecchi conoscitori di De Leo, però, è stata sicuramente Un fiore per coltello a strappare una lacrimuccia.
Sulla scia di un tropicalismo incalzante, s’inseriscono in rapida successione i Selton, gruppo folk rock brasiliano di grande rilievo musicale, che mescolando italiano, inglese e portoghese hanno trasportato il pubblico in un’atmosfera allegra e infinitamente leggera. Mischiando sonorità brasiliane, basso e chitarra elettrica, il gruppo è riuscito a coniugare perfettamente la musica tradizionale con il rock and roll: nota di merito per i pezzi Piccola sbronza e Cuoricinici.
Star della serata è infine Frah Quintale, live per il quale intorno a mezzanotte è confluito un numero spropositato di spettatori che hanno cantato a squarciagola tutti i pezzi in scaletta. Carico e in gran forma, il rapper (o ex rapper?) bresciano ha regalato al pubblico, una dopo l’altra, le canzoni più conosciute dell’album “2004” e del recente successo “Regardez-moi”: Dove sei, Branchie, Gravità e Nei treni la notte hanno sicuramente scaldato i presenti ma il brano Sì Ah ha letteralmente fatto esplodere il Castello. Spazio anche per gli ultimi due featuring dell’artista: il recentissimo pezzo in collaborazione con Carl Brave Chapeau e il singolo Missili con Giorgio Poi.
A chiudere le due serate ci hanno pensato, infine, i live set di Populous e di Indian Wells che negli ultimi anni hanno sostanzialmente ridefinito il genere elettronico. Si è concluso così in bellezza, con il mare e le luci della città sullo sfondo, un festival che, anche quest’anno, si è rivelato un importante momento di aggregazione per giovani e adulti, ma soprattutto di crescita per un territorio come quello siciliano che, dal punto di vista culturale e musicale, riesce a difendersi ancora bene.












