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Turismo, superati i 26 milioni d’incassi nei siti siciliani: i dati del DEFR

Dati promettenti quelli elencati nel Documento di Economia e Finanza Regionale; oltre ai numeri, però, sono state pianificate delle manovre utili ad incentivare i beni culturali della Regione.

26.084.970,50 euro. A tanto ammonta la cifra raccolta nel 2017, nella totalità dei siti archeologici e museali siciliani. Un aumento del circa 12,12% rispetto alle cifre del 2016, che va a piazzarsi persino al di sopra della media nazionale, che si ferma all’11,8%. In particolare, tra le province siciliane, nell’anno 2017 è stato registrato un boom di presenze nel messinese, seguito poi dai tesori agrigentini.

La provincia di Catania, andando ancora più nel dettaglio, registra nel 2017 circa 161.651 presenze, per un totale di guadagno di 314.060 euro (dato nettamente favorevole alle 25.000 presenze circa del 2013).

Leggendo il DEFR, si evince quanto certi siti siano più noti rispetto ad altri, attirando dunque una maggior presenza di turisti e di conseguenza un maggiore incremento economico relativo ai beni culturali. Su questi, si legge, ci si concentrerà maggiormente, in quanto siti di maggior attenzione da parte dei turisti; con le risorse economiche in possesso, la Regione si propone di mantenere i più alti possibili gli standard di fruizione dei siti, cercando altresì di ottenere che essi vengano aperti durante domeniche, giorni festivi e anche oltre il normale orario d’apertura, per far sì che ospitino degli eventi esterni, così da essere ancora più attrattivi agli occhi di coloro che vengono in visita.

Un altro aspetto che la Regione intende attenzione e sul quale vuole investire, è quello della valorizzazione. Si cerca sempre di più di spingere verso l’art bonus, ovvero la defiscalizzazione per coloro che intendono aiutare economicamente nella valorizzazione dell’arte locale, come ad esempio nei restauri. Assieme all’art bonus, la Regione cerca di tendersi verso la Conferenza Episcopale Siciliana, per una maggiore collaborazione e una maggiore offerta culturale con l’aiuto dei beni culturali religiosi.

Ultimo punto, la valorizzazione dello sbigliettamento unico online. Risulta infatti che, di 121 siti gestiti dall’Assessorato, solo 60 ne siano coperti. Il visitatore, fa rendere conto il DEFR, deve essere a conoscenza di ciò che la città ha da offrirgli prima ancora di arrivare. Questo ed altri sono i maggiori punti chiave su cui è, dunque, necessario lavorare, per migliorare sempre di più l’offerta culturale della Sicilia, piena di tesori spesso non considerati.

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