L'annuncio è stato dato via Facebook da un team di studiosi francesi, che ha riportato alla luce il tesoro archeologico sepolto al termine di un lungo lavoro di ricerca e scavo.

Foto di Eugenio Donato (Università di Messina)
“Est ici – è qui – e alla fine l’abbiamo trovato”. Così degli studiosi francesi comunicano la scoperta di un nuovo teatro antico in Sicilia, che va ad aggiungersi all’immenso patrimonio archeologico dell’isola. La sensazionale scoperta è avvenuta a Tusa/Halaesa, una cittadina del messinese che oggi conta poco più di 3mila abitanti, ma che in passato è stata un’importante colonia greca, fondata nel V secolo a.C. in una posizione strategica di “sentinella” per fronteggiare i cartaginesi della zona.
Alla presenza dell’Assessore regionale dei Beni culturali Sebastiano Tusa, hanno presentato i risultati della scoperta Michela Costanzi e Vincent Michael, componenti della “Mission Archéologique Française d’Halaesa – MAFHA” che da due anni ha avviato una campagna di scavi assieme all’università di Oxford e quella di Messina e di Palermo.
Indici topografici e naturali, seguiti da diversi sondaggi (Lidar, tomografia elettrica, telecamere termiche) hanno confermato l’esistenza del sito.
Sulla pagina Facebook della missione, gli archeologi specificano di aver riportato alla luce “una grande porzione lunga più di 50 metri e larga due metri”, nella quale emerge “un profilo regolare con dei gradini, un sedile in pietra coperto da una fascia destra e in basso, lo spazio orizzontale dell’orchestra circondata da un pavimento”. Il teatro si trova a valle dei cosiddetti “contrafforti” a posti a Nord dell’agorà, dove da molto tempo si riteneva potessero trovarsi i resti.
La cittadina del messinese non è nuova a scavi del genere. Lo scorso anno degli studiosi provenienti dall’Università di Oxford, in sinergia con l’Università di Messina, avevano condotto degli scavi per rintracciare il santuario d’Apollo.
“La scoperta fatta ad Halaesa – dichiara l’Assessore Tusa – è di straordinaria importanza e conferma il ruolo di primo piano della città nell’antichità. Il Governo regionale e l’Assessorato che dirigo, con la presenza sul posto, vogliono testimoniare l’importanza di questi centri spesso considerati “minori” ma che tali non sono”. Infine, Tusa promette, su un post condiviso dalla pagina Facebook dell’Assessorato dei Beni culturali e dell’identità siciliana, tutto il suo impegno per ricercare fondi utili alla continuazione degli scavi e alla valorizzazione del sito.
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