Si torna a parlare dell'ex Centro Experia, un edificio dalla storia travagliata, che adesso sembra che stia per essere riconsegnato alla città, e soprattutto alla comunità studentesca.
Si stanno muovendo nella stessa direzione l’Università di Catania e l’Ersu per la gestione dell’ex centro popolare Experia, che verrà destinato ad attività per studenti. L’accordo è stato stretto alla presenza del prorettore Giancarlo Magnano San Lio e del direttore generale dell’Ateneo Candeloro Bellantoni, che hanno incontrato nei giorni scorsi il presidente dell’Ersu Alessandro Cappellani e il direttore Valerio Caltagirone.
“Abbiamo stretto un accordo con l’Università di Catania – ha detto il presidente dell’Ersu, il prof. Cappellani, a LiveUnict – appena l’Assessorato ce lo consegnerà, destineremo il centro ad attività per studenti, ma lo gestiremo in maniera congiunta, assieme all’Ateneo catanese. Sarà una sinergia e un impegno economico che ci permetterà di avere benefici”.
L’edificio di via Plebiscito occupa un punto strategico, trovandosi nei pressi di diversi poli universitari catanesi, come il dipartimento di Giurisprudenza, di Scienze umanistiche e di Scienze della Formazione. I lavori, dopo anni di abbandono, sembrano quasi del tutto terminati: mancherebbero solo alcuni interventi nella parte esterna, ma le chiavi devono ancora essere consegnate all’Ersu di Catania che aspetta da tempo l’edificio e che vorrebbe destinare questo spazio alla comunità accademica.
“All’interno c’è un auditorium – continua il Presidente dell’Ersu – dove si potranno realizzare iniziative studentesche, ma anche convegni organizzati da docenti universitari. La parte esterna verrà destinata all’organizzazione di summer school, cinema all’aperto e altre iniziative, come il Learn by movies. Non escludiamo che anche l’Università possa utilizzare questi spazi per seminari e lezioni”.
La riapertura dell’ex Centro Experia, che verrà destinato ad attività culturali, ci riporta però ad un’altra problematica sui servizi offerti agli studenti. Proprio la zona, in cui verranno aperti i nuovi locali, non è provvista di residenze e mense universitarie: e così per gli studenti che frequentano i poli umanistici la mensa più vicina resta quella situata in via Vittorio Emanuele, che potrebbe essere ampliata.
“In accordo con l’Università di Catania – conclude Cappellani – potremmo trovare dei locali nuovi per le mensa. Stiamo studiando un modo per trovarli, perché quelli di via Vittorio Emanuele sono troppo piccoli e vorremmo ampliarli“.
L’edificio è stato abbandonato per anni, ma non è sempre stato così. Fu costruito durante il periodo fascista come cinema per la Casa del Balilla, che si trovava a pochi passi, e poi divenne l’arena Esperia destinata alla proiezione di film. Ma questi locali hanno vissuto molte vite, se così si può dire: nel 1992 erano stati occupati e riaperti con il nome di “Centro Sociale Experia”, poi diventato “Centro Popolare Experia” (CPO Experia), frequentato da giovani che condividevano idee politiche e bisogni sociali. Il 30 ottobre del 2009 la polizia ha fatto irruzione nei locali per sgomberarli su ordine dell’autorità giudiziaria: sul banco degli imputati sono finiti otto degli attivisti del centro, che erano stati accusati di resistenza a pubblico ufficiale, istigazione a delinquere e travisamento dei volti.
Dopo lo sgombero, non ne è stato fatto nulla di quell’edificio, fino a quando l’Ersu ha vinto un appalto e sono iniziati i lavori: nel 2016 è stata tolta l’impalcatura esterna e adesso, a distanza di due anni, pare che l’apertura stia per diventare realtà.
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