Cosa fare dopo la laurea è sicuramente uno dei pensieri più ricorrenti di ogni studente universitario. La scelta di un corso di studio quasi mai implica un’idea chiara di cosa ne sarà del proprio futuro e, talvolta, può essere utile fermarsi a riflettere su cosa può riservare un titolo di studio.
Nel caso del corso di laurea in Farmacia, ad esempio, sono numerosi gli sbocchi occupazionali a disposizione degli studenti: alcuni tra questi sono sicuramente noti, ma altri forse non tenuti in gran considerazione dagli studenti. Al di là del lavoro presso una farmacia privata e dei concorsi per lo svolgimento della professione presso farmacie pubbliche comunali, si può ad esempio aspirare a un impiego presso alcune aziende farmaceutiche, sia come ricercatori che come informatori.
Tuttavia una laurea in Farmacia può anche essere un titolo estremamente valido per seguire la strada dell’insegnamento. I requisiti per accedervi sono quelli di qualsiasi aspirante docente: al momento, per la scuola pubblica, è necessaria una laurea specialistica, i 24 CFU in discipline antropo-psico-pedagogiche, il concorso pubblico e il FIT.
In base al tipo di istituto nel quale si vuole insegnare, il laureato in Farmacia può diventare docente di diverse discipline: Matematica e Scienze nelle scuole medie; Chimica e Biologia negli istituti superiori; Igiene, Anatomia, Fisiologia, Patologia e Tecnologia delle arti applicate presso istituti tecnici professionali, licei e istituti artistici e istituti magistrali.