Ѐ confermato lo sciopero dei docenti universitari, che hanno proclamato una nuova astensione dagli esami di profitto per la sessione estiva 2017/18.
Da Nord a Sud, la mobilitazione dei professori universitari abbraccia tutto il territorio nazionale con 6857 firme, un numero superiore rispetto alla proclamazione precedente. Durante la scorsa sessione autunnale, erano 5444 le firme, in seguito le adesioni si sono rivelate 11000.
Potrebbe accadere lo stesso anche per il nuovo sciopero, che si terrà dall’1 giugno al 31 luglio 2018. Il Movimento per la Libera Docenza Universitaria infatti ha avuto modo di raccogliere le firme di chi aderisce ufficialmente e le ha comunicate, in anticipo, anche agli studenti universitari. Ciò non toglie, però, che anche in seguito potrebbero aderire altri docenti universitari, che al momento non appaiono nella lista dei firmatari.
All’Università di Catania, al momento, sono 121 i docenti che aderiscono, tutti provenienti da dipartimenti differenti. Le modalità sono le stesse dell’ultimo sciopero della sessione autunnale: i professori potranno astenersi solo per la prima data per tutti gli appelli previsti in quel giorno. Gli esami verranno spostati all’appello successivo, dato che ne deve essere assicurato almeno uno durante il periodo dello sciopero. Non è concessa nessuna astensione dalle sedute di laurea, mentre potranno essere istituiti appelli ad hoc per laureandi, studenti Erasmus, studenti con problemi di salute e studentesse in gravidanza.
Alla base della nuova protesta ci sono diverse motivazioni. Si torna a discutere della questione degli scatti stipendiali dei professori universitari; il Movimento, guidato dal prof. Carlo Ferraro del Politecnico di Torino, chiede che “le classi e gli scatti stipendiali dei Professori e dei Ricercatori Universitari e dei Ricercatori degli Enti di Ricerca Italiani aventi pari stato giuridico, bloccati nel quinquennio 2011-2015, vengano sbloccati a partire dal 1° gennaio 2015, anziché, come è attualmente, dal 1° gennaio 2016”.
Inoltre, si richiede l’annullamento della nota del MIUR Prot. n. 6565 del 29 maggio 2017 “per la parte che sancisce che le tipologie di Professori di prima e seconda fascia di cui alla lettera B di tale nota, assunti nel periodo 2011-2015 ai sensi degli Artt. 18 e 24 della legge 240/2010, o della legge 230/2005 con procedure successive all’entrata in vigore della legge 240/2010, siano da assoggettare al blocco delle classi e degli scatti per il quinquennio 2011-2015”, si legge nella lettera di proclamazione dello sciopero.
Proposti anche 6000 posti da docenti associati, 4000 da ordinari, 4000 da ricercatori di tipo B e 80 milioni per borse di studio destinate a studenti.
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