Quali sono i tumori più frequenti nei giovani? Quali i sintomi più allarmanti? Ai microfoni di LiveUnict risponde a queste domande il prof. Antonio Mistretta, presidente del corso di laurea di Infermieristica all'Università di Catania.
Spesso i giovani guardano alla malattia come a qualcosa che sia lontano, che non li può toccare da vicino, perché spesso si pensa che riguardi soltanto le persone adulte o anziane. In realtà, sono tante le patologie che, in vario modo e a diversi livelli, possono interessare i giovani e tra queste ci sono anche i tumori.
A confermarlo è il prof. Antonio Mistretta, professore associato di Igiene, presso il dipartimento Gianfilippo Ingrassia e presidente del corso di laurea in Infermieristica: “Quello che spesso scatta nella testa dei giovani è la percezione di rischio remoto: fumare, ad esempio, aumenta le probabilità di insorgenza di molti tipi di tumore o di malattie dell’apparato cardiovascolare, però viene vista come qualcosa di remoto che probabilmente potrà avvenire nel tempo. È la percezione del rischio legata a qualcosa che si vede come lontano e fa sì che scattino dei meccanismi mentali per cui i giovani non riconoscono in queste cattive abitudini qualcosa che in realtà può ledere la loro stessa salute”.
Come ha affermato il prof. Mistretta, fortunatamente i giovani sono colpiti da una serie di tumori che non sono così diffusi come nella restante parte della popolazione generale: le percentuali sono più basse, anche se i numeri sono piuttosto alti.
Tra i tumori che interessano, in modo particolare, la fascia giovanile (quella che va dagli adolescenti ai giovani adulti), si possono trovare le leucemie, i linfomi di Hodgkin o non Hodgkin, i tumori ai testicoli e quelli alle ovaie. Al cospetto di queste informazioni, è facile chiedersi quali sono le cause alla base dell’insorgenza di questi tumori e cosa si può fare per prevenirli. In realtà, fare qualcosa non sempre è possibile poiché, molto spesso, i tumori giovanili sono legati a delle cause più di tipo genetico: “Innanzi tutto, i tumori fanno parte di quelle malattie che noi definiamo multifattoriali – ha dichiarato il prof. Mistretta – cioè dipendono dall’azione, spesso sinergica, di molti fattori: c’è una componente genetica, su cui non si può fare moltissimo, c’è una componente ambientale (ad esempio, l’inquinamento) e c’è una componente legata allo stile di vita che è quella su cui noi possiamo agire”.
Spesso, tuttavia, in virtù della loro giovane età, molti ragazzi tendono ad ignorare i segnali del loro corpo, anche quando questi diventano intensi e fastidiosi. “Ci sono cinque sintomi, essenzialmente, che non dovrebbero essere sottovalutati. – ha continuato il prof. Mistretta – Questi sono: un dolore che non passa con antidolorifici, un eventuale gonfiore o eccessiva sudorazione, un’estrema stanchezza, una forte perdita di peso e il cambiamento di forma e colore dei nei. Soprattutto, questi ultimi due, meritano particolare attenzione”.
Per quanto riguarda i programmi di screening, invece, si tratta di una metodica che interessa fasce di età più avanzate rispetto a quella dei giovani. I test di screening (mammografia, pap test, ricerca di sangue occulto nelle feci sia per gli uomini sia per le donne ecc..) sono consigliati nei giovani solo nel caso in cui ci sia una certa familiarità per certi tipi di tumore.
Nonostante sia studiato ampiamente e con particolare rigore scientifico, quello dei tumori è un argomento contrassegnato da numerose informazioni imprecise e distorte. “L’informazione è la prima cosa: deve essere corretta, non deve essere confusa, fuorviante e soprattutto non deve contenere imprecisioni che oggi, con il fenomeno delle fake news, sono le cose che poi generano confusione”, ha affermato il prof. Mistretta.
A tal proposito, l’American Cancer Society aveva commissionato un sondaggio per smentire alcune false credenze sul cancro e dai risultati sono emersi dati allarmanti: “Qualcosa come un intervistato su quattro pensa che non sia necessario modificare il proprio stile di vita in età giovanile per prevenire la malattia. Oppure, ci sono credenze date per certe per le quali, invece, non ci sono prove scientifiche definitive. Molti credono, ad esempio, che i cellulari facciano venire il cancro: anche se si tratta di un argomento oggetto di studio, non vi sono prove scientifiche. Ci sono tanti miti da sfatare e a questo proposito sottolineo di andare sempre a consultare fonti certe. Un utilissimo mezzo è, ad esempio, il bellissimo sito dell’AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro)”.
Ma l’informazione da sola non può costruire il nostro benessere, poiché essa “è solo il primo momento per acquisire una vera consapevolezza!”. Per fare qualcosa di buono per la propria salute, oltre ad una buona informazione, infatti, è assolutamente necessario mettere in atto alcuni accorgimenti fondamentali che il prof. Mistretta riassume così: “Evitare di fumare e cercare di non bere molto alcol in poco tempo, fenomeno che viene chiamato il binge drinking, riferito alle abbuffate alcoliche del fine settimana. Fare esercizio fisico, cosa che non vuol dire necessariamente fare un’attività sportiva ma fare movimento: basta mezz’ora di camminata a passo sostenuto al giorno! Mantenere sotto controllo il peso e magiare in maniera equilibrata sana ed esporsi al sole con moderazione e soprattutto con protezione”.
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