In Sicilia il 24,8% dei bambini non va a scuola. Si tratta di un dato piuttosto allarmante, soprattutto se confrontato con quelli delle altre scuole del nostro Paese. Lo scarto con le scuole del settentrione non è nuovo, ma i numeri sono più alti anche di quelli del resto del Sud Italia con una differenza di quasi 11%.
Nonostante i cali registrati sulla dispersione scolastica nel nostro Paese con l’Italia che, a fatica, tenta di mettersi al pari con i numeri del resto dei Paesi dell’Unione Europea, nel nostro territorio restano forti squilibri e, se globalmente le percentuali si abbassano, ci sono alcune regioni che non riescono a stare al passo: affiancata da Campania e Sardegna, la Sicilia non ce la fa.
Preoccupanti non solo i dati di chi non va a scuola ma anche di chi la frequenta. Nelle nostre scuole, il tempo pieno esiste solo nell’8% delle scuole elementari (rispetto al 48% del Nord) e l’80% dei bambini non usufruisce della mensa scolastica. Le ore di scuola, inoltre, sono sensibilmente inferiori a quelle del resto del Paese: rispetto ai coetanei del Nord, i bambini siciliani frequentano 2.145 ore di scuola in meno. A fronte delle 40 ore previste dal tempo pieno, infatti, l’anno scolastico siciliano si distingue per sole 27 ore settimanali.
Una situazione problematica per il nostro territorio ma, anche e soprattutto, per la crescita e la qualità delle nostre scuole che ancora fanno fatica a mettersi al passo con le scuole del Centro e del Nord. Nonostante misure anti-dispersione e interventi di vario genere su innovazione digitale, nuove modalità di composizione delle classi e attività extra-scolastiche, le disuguaglianze sono ancora molte.