Gli studenti alzano la voce sul problema randagismo alla Cittadella: "Io assalito dal branco. In genere non ho paura dei cani, ma adesso sono terrorizzato".
Non c’è pace per gli studenti della Cittadella universitaria di Catania: il polo didattico che ingloba i dipartimenti scientifici dell’Ateneo, salito agli “onori” della cronaca – giusto qualche mese fa – per i furti d’auto è tornato a far parlare di sé; diversi studenti ci hanno segnalato, infatti, la presenza di un elevato numero di cani randagi all’interno del polo universitario. Il branco, si tratterebbe di circa 10-15 cani, sarebbe stato avvistato sia nel tratto di strada che collega internamente la Cittadella al Policlinico, sia nei pressi dell’aula studio intitolata a Danilo Di Majo, (probabilmente attirato dagli odori della mensa universitaria presente nelle vicinanze).
Un nostro lettore, nella fattispecie, ha raccontato ai microfoni di LiveUnict l’increscioso episodio avvenuto martedì sera, mentre cercava di raggiungere la propria macchina: “Mi dirigevo, dal tratto che collega il Policlinico alla Cittadella, verso le strisce bianche presenti in prossimità del dipartimento di Fisica, che sono tra i pochi parcheggi gratuiti ancora disponibili alla Cittadella, quando uno dei cani mi ha abbaiato. Non so per quale ragione – non mi era mai capitato prima – forse distratto dal telefono, mi sono spaventato ed ho accelerato il passo. A quel punto – continua lo studente – il branco di cani ha cominciato a seguirmi e preoccupato mi sono messo a correre“.
Un problema molto serio, quello del randagismo, che accresce la sua pericolosità sicuramente nelle ore del tardo pomeriggio, quando percorrere vie isolate e poco illuminate mette ancora più a repentaglio l’incolumità della gente: “Ho sbagliato atteggiamento e me ne rendo conto – ha continuato lo studente – non si corre mai quando ci sono dei cani nelle vicinanze, ma ho avuto paura. Fortunatamente, durante la mia frenetica corsa, dei ragazzi che erano in zona hanno cominciato ad urlare al branco, distraendolo e mettendo fine all’inseguimento. È stata davvero una brutta esperienza – conclude – non credo comunque che percorrerò in futuro quel tratto di strada, soprattutto in solitaria“.
A pagarne le conseguenze sono anche i ragazzi che beneficiano della residenza universitaria; non tutti sono a conoscenza del percorso ciclopedonale, proprio dov’è stato riavvistato il branco poche ore dopo, che collega la “Casa dello studente” alla mensa universitaria o al Cus. Un tratto, ad onor del vero, chiuso per molti mesi a causa dei lavori per la nuova ala della residenza universitaria. “Noi non andiamo più a mensa indipendentemente dalla strada che percorriamo – tra asfalto e percorso pedonale poco cambia – se non siamo in gruppo o per lo meno in compagnia di qualche ragazzo della Casa“, il commento di un’altra studentessa.
Un fenomeno dunque da esporre alle autorità competenti quello dei cani randagi alla Cittadella, potenzialmente molto pericoloso per tutti gli studenti ed il personale frequentante il polo scientifico dell’Università di Catania, ma risolvibile applicando la legge. Perché il cane sarà sì il migliore amico dell’uomo, ma è anche vero che i randagi sono animali abbandonati nella maggioranza dei casi – dunque giustificabili per la mancanza di fiducia nell’uomo – e che non hanno poi grandi colpe se istintivamente abbaiano e in qualche caso, purtroppo, attaccano.
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