Zhong Zhong e Hua Hua sono le prime due scimmie al mondo clonate con la tecnica della pecora Dolly. La loro nascita è stata appena annunciata sulla rivista Cell dall’Istituto di neuroscienze dell’Accademia cinese delle scienze a Shanghai. I due macachi non sono però le prime della loro specie a subire un processo di clonazione. Infatti, 19 anni fa la femmina di macaco Tetra, veniva clonata negli Stati Uniti con la scissione dell’embrione, una tecnica che imita il processo naturale all’origine dei gemelli identici. Tuttavia, le due scimmiette clonate in Cina sono le prime della loro specie ad essere clonate attraverso il metodo utilizzato per la pecora Dolly nel 1996. La tecnica in questione utilizzata per la famosa pecora Dolly è quello del trasferimento del nucleo di una cellula dell’individuo “da copiare” in un ovulo non fecondato e privato del suo nucleo. Finora ogni tentativo sulle scimmie era fallito perché i nuclei delle loro cellule differenziate contengono geni che impediscono lo sviluppo dell’embrione.
Adesso, i ricercatori cinesi sono riusciti a mettere a punto questa tecnica, la quale consente così per la prima volta di generare numerosi esemplari di primati geneticamente omogenei fra loro. Ciò permetterà di ottenere risultati sperimentali più affidabili e facilmente riproducibili, riducendo di conseguenza il numero di animali sacrificati per ogni singolo esperimento. Inoltre, tali risultati sono ritenuti importanti nella prospettiva della conservazione di razze animali in via d’estinzione. E ancora i risultati raggiunti dalla ricerca biomedica cinese potrebbero essere rilevanti per la salute umana: infatti l’epigenetica, cioè quanto interviene sul Dna per condizionarne il comportamento, condiziona lo sviluppo di molte malattie, e capire come poter intervenire per contrastare la degenerazione delle cellule è estremamente importante oggi.
Tuttavia, non mancano le preoccupazioni circa queste nuove scoperte scientifiche. La clonazione di una scimmia significa aver clonato l’animale più vicino all’uomo. La clonazione della scimmia è, perciò, vista da molti come il penultimo passo, prima di arrivare alla clonazione dell’uomo. Quest’ultima è condannata fortemente dalla Chiesa cristiana, che non concepisce la nascita e la programmazione della vita umana attraverso sistemi di tipo artificiale. Sembra tornare attuale il dibattito etico che si era acceso intorno alla metà degli anni 90: è giusto o sbagliato che la vita umana sia generata in un laboratorio?