È stata riscontrata una grossa falla nella sicurezza nei processori Intel, ARM e AMD e potrebbe coinvolgere milioni di computer in tutto il mondo.
L’allarme è arrivato già un anno fa dal gruppo Google Project Zero, che ha informato subito i tre colossi nel campo dell’hi-tech Microsoft, Apple e Linux. La maggior parte delle apparecchiature prodotte negli ultimi 10 anni potrebbero diventare bersagli degli hacker, i quali sfrutterebbero un bug del processore per accedere a password e altri dati sensibili.
Windows, Google e Apple sono già corse ai ripari, rilasciando già negli scorsi giorni degli aggiornamenti dei loro sistemi operativi che mettono una pezza sul grave (e potenzialmente pericolosissimo) difetto dei processori. Per i sistemi precedenti a Windows 10 l’aggiornamento arriverà il 9 gennaio.
Le due falle, battezzate “Meltdown” e “Spectre”, hanno a che fare con una funzionalità propria dei processori, nella quale si tenta di velocizzare le operazioni cercando di eseguire i calcoli prima di ricevere delle istruzioni. Secondo Intel, che sta già lavorando per risolvere i problemi , “per i normali utenti di computer l’impatto sulle performance non dovrebbe essere significativo e sarà mitigato nel corso del tempo”. Diversa è l’opinione di Forbes, che prevede invece un rallentamento causato dalla patch che andrebbe dal 5 al 30%.
A essere a rischio, tuttavia, non sono solo laptop, tablet, cellulari e PC. Esiste la possibilità che il bug riguardi anche ogni dispositivo in grado di collegarsi a internet, come Smart TV e auto di nuova generazione.
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