Il Natale sta arrivando. Alberi di Natale, presepe, regali: ci sono tantissime tradizioni che accompagnano la festività più sentita al mondo, ma sappiamo veramente quali sono le loro origini?
Il Natale è una festa cristiana che celebra la Natività, la nascita di Gesù Cristo. Il Natale si festeggia il 25 dicembre nelle Chiese cristiane occidentali e greco-ortodosse, mentre nelle Chiese ortodosse orientali e slave, rispettivamente il 6 e il 7 gennaio. La prima menzione certa della Natività di Cristo con la data del 25 dicembre risale al 336. Pur nascendo come festività religiosa, il Natale è oggi accompagnato da diverse tradizioni non solo religiose, ma spesso di origine pagana, che si sono radicate nelle società attraverso i secoli, e variano da paese a paese.
Partendo dall’albero di Natale, divenuto il simbolo più celebre della festività, se ne fanno risalire le origini al XVI secolo. Secondo alcune fonti il primo albero di Natale artificiale fu realizzato in Germania nel 1510. Questo era decorato con piume d’oca tinte di verde. Tuttavia, la città di Riga è fra quelle che si proclamano sedi del primo albero di Natale della storia. Altre fonti, invece, fanno risalire l’uso moderno dell’albero al 1441 nella città di Tallinn, in Estonia quando fu eretto un grande abete nella piazza del Municipio. Non bisogna trascurare nemmeno il fatto che l’abitudine di decorare alcuni alberi sempreverdi esisteva già tra i Celti durante le celebrazioni relative al solstizio d’inverno. Ancora, i Romani usavano decorare le loro case con rami di pino durante le Calende di gennaio. Con l’avvento del Cristianesimo, tuttavia, l’abete fu bandito dalla Chiesa e sostituito con il simbolo dell’agrifoglio. Si può affermare, quindi che anche se l’abete o il pino avevano già ai tempi dei Romani un significato importante, è solo dal 1500 che l’abete assume il significato e la forma moderna che conosciamo oggi, quale albero di Natale.
Oggi l’albero di Natale non è soltanto una decorazione, ma è anche una tradizione alla quale non si può più fare a meno. Milioni di persone nel mondo, nelle proprie case allestiscono un abete vero o finto che sia. Anche per le strade di tutte le città è tutt’altro che raro vedere alberi di Natale, spesso anche tanto giganteschi da diventare celebri in tutto il mondo. Tra i più famosi c’è sicuramente l’albero del Rockfeller Center di New York, ma anche quello di Londra al centro di Trafalgar Square, ed ancora quello di Los Angeles, Washington, Boston e tanti altri.
Tra le tradizioni natalizie, non possono mancare naturalmente i regali. Anche se ogni anno quello di fare regali, spesso all’ultimo secondo e con budget limitato è uno stress più che un piacere, anch’essa è una tradizione che non possiamo ignorare. Tale consuetudine è molto antica, e presumibilmente di origine pagana. Ad esempio, è certo che nei paesi del Nord Europa era abitudine scambiarsi doni il giorno del Solstizio d’Inverno, come forma d’augurio per l’inizio della stagione invernale. Diffusissima in tutto il mondo è la figura mitica di Babbo Natele che porta i doni ai bambini, e che trae origine da San Nicola un vescovo del IV secolo, di cui tuttora il personaggio porta il nome di Santa Claus nei paesi nordeuropei. Se i bambini, ma ormai anche gli adulti si aspettano di avere un regalo sotto l’albero, tutto per loro, da spacchettare, non si può dimenticare quello che fu uno dei regali di Natale più grande e pesante della storia. Parliamo della Statua della Libertà: alta 46.5 metri e pesante 225 tonnellate di peso fu regalata dalla Francia all’America nel 1884.
Ancora, il presepe, simbolo per eccellenza della Natività, è fra le tradizioni vere e proprie di origine cristiana. Il primo presepe fu italiano, vivente ed “animalista”: il suo ideatore fu San Francesco d’Assisi che nel 1223 a Greccio chiese ad un amico di porre in una grotta semplicemente una mangiatoia, un bue ed un asinello, affinché il popolo comprendesse ed ammirasse la situazione ed il luogo dove nacque Gesù. Tra le tradizioni di Natale, oltre alle decorazioni che vanno dalle ghirlande, alle stelle di natale, al vischio, alle luci e ai pupazzi di neve non possono mancare certamente le tradizioni culinarie, che partono da panettone e pandoro ma che spaziano anche al tronchetto di Natale, biscotti di zenzero, casette di marzapane, lecca lecca a stecco e tantissimo altro. Tuttavia esistono anche delle tradizioni peculiari e a volte bizzarre, provenienti da ogni parte del mondo, vediamo quali sono.
Nelle Filippine, il Festival delle Lanterne Giganti si tiene ogni anno il sabato prima della vigilia di Natale nella città di San Fernando. Undici villaggi partecipano al Festival facendosi una concorrenza spietata per costruire la lanterna più elaborata. Oggi, le lanterne sono costruite con vari materiali e raggiungono fino ai 6 metri di larghezza. In Svezia, dal 1966, ogni anno si costruisce una Capra Yule alta 13 metri nel centro della Piazza del Castello di Gävle in occasione dell’Avvento. Questa tradizione natalizia svedese ha però dato vita, inconsapevolmente, a un’altra “usanza”: gli spettatori cercano di bruciare la capra. In Austria, una creatura demoniaca dalle sembianze animalesche vaga per le vie della città spaventando i bambini e punendo i più monelli: si tratta del complice malvagio di San Nicola, il mostruoso Krampus, che cattura i bambini cattivi e li porta via con sé. Durante la prima settimana di dicembre, diversi giovanotti si travestono da Krampus spaventando i bambini con campane e catene cigolanti.
In Islanda, nei 13 giorni che precedono il Natale, 13 personaggi scanzonati simili a troll escono allo scoperto. Questi personaggi detti Jólasveinar , riconoscibili dal tradizionale costume islandese che indossano, fanno visita ai bambini nelle 13 notti che precedono il Natale. Ogni sera della festa di Yule, i bambini lasciano le loro scarpe più belle alla finestra e, ogni notte, un diverso Jólasveinar lascia doni ai bambini buoni e patate marce a quelli cattivi. In Norvegia durante la vigilia di Natale, le persone nascondono le loro scope migliori. Si tratta di una tradizione risalente a diversi secoli fa, quando si credeva che streghe e spiriti maligni uscissero allo scoperto la viglia di Natale alla ricerca di scope da cavalcare. A Caracas, capitale del Venezuela, ogni vigilia di Natale, gli abitanti della città si recano in chiesa nelle prime ore del mattino malo fanno sui pattini a rotelle. Questa tradizione unica e bizzarra è così popolare che le strade della città vengono chiuse al traffico per consentire alle persone di pattinare in sicurezza fino alle chiese, prima di tornare a casa per la cena di Natale a base di “tamales”, tortilla di farina di granturco farcita con carne e poi cotta al vapore.
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