La Giornata mondiale dei diritti umani è una celebrazione che si svolge, ogni anno, in tutto il mondo il 10 dicembre, in memoria della proclamazione della Dichiarazione universale dei diritti umani da parte dell’Onu, avvenuta 69 anni fa.
La Giornata mondiale dei diritti umani si tiene ogni anno il 10 dicembre, data in cui nel 1948 venne proclamata la celebre Dichiarazione universale dei diritti umani. In realtà l’istituzione formale della Giornata è avvenuta due anni dopo rispetto alla proclamazione della Dichiarazione, nel 1950. In questa giornata, oggi, vengono tradizionalmente attribuiti i due più importanti riconoscimenti in materia, ovvero il quinquennale premio delle Nazioni Unite per i diritti umani, assegnato a New York, ed il premio Nobel per la pace ad Oslo; oltre a questi premi, molte altre organizzazioni internazionali, non governative, civili ed umanitarie su tutto il pianeta scelgono questa giornata per eventi significativi.
“Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”. Recita così primo articolo della Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948, che nasce in risposta agli atroci crimini contro l’umanità commessi durante la seconda guerra mondiale.
La dichiarazione è un codice etico di valenza fondamentale, dal momento che è il primo documento in assoluto a sancire universalmente i diritti del genere umano. Per la sua stesura, si è fatto riferimento ai più alti valori etici classico-europei e a documenti storici fondanti dal Bill of Rights, alla Dichiarazione d’indipendenza statunitense, ma soprattutto la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino stesa durante la Rivoluzione Francese. La Dichiarazione universale dei diritti umani è composta da un preambolo e da 30 articoli che sanciscono i diritti individuali, civili, politici, economici, sociali, culturali di ogni persona, ed è oggi tradotta in più di 360 lingue.
Eppure, nonostante sia stata portata avanti, negli anni, strenuamente dall’Assemblea delle Nazioni Unite e dalle migliaia di organizzazioni civili e non governative, la lotta per il rispetto dei diritti umani non si è esaurita. Grandi conquiste sono state fatte, ma altrettante violazioni dei diritti dell’uomo sono state e continuano ad essere perpetrate nel mondo, ogni giorno. Basti pensare che, secondo il rapporto di Amnesty International, relativo all’anno 2016-2017, sono state documentate solo nel 2016 gravi violazioni dei diritti umani in 159 paesi, si sono verificate uccisioni di difensori dei diritti umani in 22 paesi, senza contare che almeno in 23 paesi sono stati commessi crimini di guerra. I governi se la sono presa anche con i rifugiati e i migranti, spesso visti come facili capri espiatori. Il Rapporto di Amnesty denuncia che 36 paesi hanno violato il diritto internazionale rimandando illegalmente rifugiati in paesi dove i loro diritti umani erano in pericolo.
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