A sostenerlo uno studio guidato dal Max Planck Institute for Demographic Research (Germania) insieme all’Università di Stoccolma (Svezia).
Più di 146mila studenti nati fra il 1982 e il 1990 e iscritti all’università fra il 2001 e il 2012 con famiglie composte da almeno due figli che erano iscritti all’università. È questo il campione studiato dai ricercatori del Max Planck Institute for Demographic Research insieme all’Università di Stoccolma e che ha sancito come l’ambizione dei secondogeniti e dei figli minori è più bassa di quella dei primi. Allo stesso tempo però la creatività e il desiderio di seguire le proprie passioni vengono espressi maggiormente dai figli nati dopo.
I dati utilizzati dagli studiosi sono stati il rendimento scolastico, la performance universitaria, il lavoro e la retribuzione con l’ordine di nascita.
In base alla ricerca, i secondogeniti si iscrivono più frequentemente in Lettere – il 27% in più rispetto ai primogeniti, e la percentuale sale all’82% nel caso di figli nati per quarti – e giornalismo (scelto nel 16% in più dei casi).
Sul podio, con un 13% in più fra i fratelli minori, viene scelto un percorso accademico che porta all’insegnamento. Medicina e Ingegneria invece sono le preferite dei primogeniti, che le scelgono circa il 26% delle volte in più.
Le ragioni alla base di queste differenze fra primogeniti e secondogeniti, sono importanti: la maggiore ambizione dei nati per primi potrebbe essere dovuta al fatto che ricevono più attenzioni da parte dei genitori, sia nel momento della nascita che in seguito. Una specie di vantaggio alla partenza dovuto al maggiore tempo di vita trascorso da soli con la famiglia che porta i primogeniti ad identificarsi con i genitori e a scegliere lo stesso percorso lavorativo.