I musei e i siti archeologici dell’Isola potrebbero rimanere chiusi durante le feste natalizie, se la Regione non pagherà gli stipendi arretrati dei dipendenti. Ancora una volta, il turismo paga le colpe di un’amministrazione inefficiente.
Per le imminenti feste natalizie i musei e i siti archeologici della Regione correrebbero il rischio di rimanere chiusi, a svantaggio di tutti quei turisti e visitatori che hanno scelto la Sicilia per trascorrere le proprie vacanze. La ragione? Il mancato versamento degli stipendi arretrati dei dipendenti regionali ai beni culturali, che adesso minacciano di restare fermi per tutto la durata delle festività.
I sindacati, non c’è da stupirsene, sono letteralmente sul piede di guerra e dichiarano con fermezza che, se entro la metà del mese di dicembre almeno una parte delle spettanze arretrate non saranno corrisposte ai dipendenti, allora non sarà firmato l’accordo che prevede un ampliamento dell’offerta culturale per la stagione natalizia, già siglato lo scorso febbraio. Il protocollo d’intesa tra la Regione e il sindacato Cobas/Codir, il più rappresentativo dei diritti dei dipendenti pubblici, consente al personale dei siti culturali di superare su base volontaria il limite contrattuale fino a un massimo di 2/3 delle prestazioni festive da svolgere nel corso dell’anno. Si prevede anche la possibilità di ampliare l’offerta culturale durante tutto il periodo, stabilendo uno schema di turnazione del personale che valorizzi anche le professionalità inserite nel sistema dei beni culturali.
“Nonostante da parte sindacale fosse stato rispettato il protocollo e il personale con senso di responsabilità abbia garantito all’amministrazione e alla collettività la massima apertura e fruizione dei siti culturali siciliani – spiegano Michele D’Amico, responsabile regionale del Cobas/Codir per le politiche dei Beni culturali, e Simone Romano, coordinatore regionale del CuPaS/Codir – il Dipartimento regionale della Funzione Pubblica continua inopinatamente a ritardare i pagamenti del saldo piano di lavoro 2016 di più della metà delle strutture centrali e periferiche del dipartimento beni culturali, dei progetti obiettivo di ampliamento dell’offerta culturale 2016, del compenso per la qualità della prestazione professionale individuale 2016, della indennità di turnazione e dell’indennità di tutela e vigilanza del 2017″.
“Inoltre, con sfrontatezza il dipartimento dei beni culturali ha convocato le organizzazioni sindacali per la trattazione dei progetti obiettivo di ampliamento dell’offerta culturale per le prossime festività natalizie. Tuttavia”, continuano i sindacalisti, “se entro la metà di dicembre i mandati di pagamento dei progetti obiettivo dello scorso anno e delle indennità di turnazione e dell’indennità di tutela e vigilanza del 2017 non saranno inviati alla Ragioneria per pagare le prestazioni già abbondantemente espletate dal personale del settore della fruizione e vigilanza dei siti culturali siciliani e da tutto il personale del settore tecnico-amministrativo, riterranno congelato il protocollo d’intesa 2017 e non approveranno alcun progetto obiettivo di ampliamento dell’offerta culturale 2017 per le prossime festività natalizie”.
E così, in una regione che durante i mesi invernali soffre già di un notevole calo di arrivi, il prezzo più alto lo paga ancora il turismo e quei visitatori che, a dispetto delle convenzioni che vedrebbero la Sicilia come una metà pressoché estiva, hanno, invece, scelto di puntare sulla nostra regione e che, se la situazione non verrà sbloccata al più presto, rischieranno di non poter accedere a musei e siti archeologici durante il Natale.
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