Interviene con una nota ufficiale anche il Comune di Catania circa la rinuncia da parte di circa un terzo dei presidenti chiamati all’interno dei seggi elettorali. Nella giornata di giorno 4 novembre, infatti, molte sono state le decisioni prese in merito dai designati alla presidenza dei seggi, causa “una retribuzione troppo bassa” comunicata dalla Regione, pari a circa 150 euro totali per l’espletamento dei quasi tre giorni di servizio.
Il lavoro di scrutinatori, presidenti e segretari è difatti iniziato nel pomeriggio di sabato, quando sono stati costituiti i seggi e vidimate le schede elettorali di colore giallo. Si è poi proseguito lungo tutta la giornata di domenica 5 novembre (seggi aperti dalle 8 alle 22) e con lo spoglio di questa mattina, durato in alcuni casi più di dieci ore.
“La sostituzione a Catania dei presidenti di seggio è stata del tutto regolare ed eventuali rallentamenti nelle operazioni di scrutinio non vanno attribuiti a questa circostanza“, scrive nella nota il Comune di Catania.
“Non vi sono stati presidenti designati – continua la nota – che non si sono presentati al seggio al momento dell’insediamento. Nella maggioranza dei casi la motivazione della rinuncia è stata la retribuzione comunicata dalla Regione per i presidenti e ritenuta troppo bassa. Per costituire i seggi sono stati utilizzati anche dipendenti comunali, personale dunque con una maggiore conoscenza delle norme amministrative. Qualche ritardo, ben presto recuperato, è stato registrato per la mancanza di esperienza degli scrutatori di nuova nomina“.