Il commento del rettore Francesco Basile: “Piena soddisfazione per l’obiettivo raggiunto”.
Buone nuove per l’Università degli Studi di Catania. L’Osservatorio nazionale della formazione medica specialistica istituito dal Miur ha “accreditato” tutte le Scuole di specializzazione di Area medica dell’Ateneo catanese che saranno dunque inserite regolarmente nella Rete formativa italiana.
Un riconoscimento importante per UNICT che conta in tutto ben 45 scuole di specializzazione nel settore medico (12 per l’area Chirurgica, 13 per l’area dei Servizi clinici e 20 per l’area Medica) destinate alla formazione delle figure professionali, tra le altre, di cardiochirurgo e chirurgo, oncologo e ortopedico, pediatra e psichiatra, ginecologo e anestesista, urologo e neurologo.
Per il rettore Francesco Basile “l’accreditamento di tutte le scuole di specializzazione dell’area medica è un motivo di soddisfazione e orgoglio per tutta la comunità accademica catanese. L’organismo ministeriale, attraverso questa sua recente valutazione, ha attestato che le nostre Scuole posseggono gli specifici requisiti scientifici, formativi e assistenziali. Ciò si deve senz’altro al grande impegno dei docenti e anche alla scelta di coinvolgere, per quanto attiene agli aspetti formativi pratici, le aziende e i reparti ospedalieri del territorio, con i quali da tempo esiste una collaborazione molto proficua. Ritengo pertanto doveroso ringraziare il presidente della Scuola Facoltà di Medicina prof. Giuseppe Sessa, il delegato alla didattica post-laurea prof. Lorenzo Malatino, i direttori delle Scuole di specializzazione e il personale tecnico-amministrativo dell’Area Didattica e della Scuola di Medicina”.
Le scuole medico-universitarie prevedono sia l’insegnamento, sia il lavoro in corsia degli specializzandi negli ospedali convenzionati con l’Ateneo, praticamente un’autentica palestra medica tra formazione e attività pratica per i “camici” del futuro. Il dato emerge dai documenti che l’Osservatorio del Miur ha trasmesso ai ministeri della Salute e dell’Istruzione e da cui si evince che ben 135 scuole di specializzazione su 1.433, nelle diverse sedi accademiche, non hanno i requisiti minimi di qualità ovvero non sono in grado di formare al meglio.
Il parere è stato stilato dopo due anni di lavoro da parte della commissione composta da 16 membri tra rappresentanti della Salute e del mondo della medicina universitaria sulla base di criteri come la presenza di spazi adeguati e laboratori specifici nelle sedi universitarie, la garanzia di standard assistenziali di alto livello negli ospedali dove viene svolto il tirocinio e l’esistenza di indicatori di performance per l’attività scientifica dei docenti ed anche sulla base di valutazioni effettuate dall’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (Anvur) e dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas).
La pubblicazione del bando di concorso per il biennio 2017/18 per l’ingresso nelle scuole di specializzazione di area medica è prevista nei primi giorni di novembre ed è attesa da 13mila neolaureati in Medicina, ma a causa del mancato accreditamento di alcune Scuole in diverse sedi d’Italia potrebbero verificarsi dei ritardi.
L’Università di Catania, intanto, ha già bandito (con scadenza 15 settembre) i concorsi per l’accesso alle Scuole di specializzazione di area non medica per il biennio 2017/18 in Ortognatodonzia del dipartimento di Chirurgia generale e specialità medico-chirurgiche della durata triennale (tre posti a disposizione), in Farmacia Ospedaliera del dipartimento di Scienze del Farmaco della durata quadriennale (sei posti a disposizione) e in Fisica Medica del dipartimento di Scienze mediche, chirurgiche e tecnologie avanzate “G. F. Ingrassia” della durata triennale (cinque posti a disposizione).
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