“L’Avviso è sul sito del Miur e rappresenta uno dei principali interventi nell’ambito del Programma Nazionale per la Ricerca, che stiamo rapidamente attuando”, sottolinea la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli.
“Si tratta di un Bando molto importante – prosegue – non solo in termini di stanziamento complessivo, ma anche di impatto sul sistema nazionale della ricerca. L’obiettivo principale di questo investimento è infatti quello di incentivare le collaborazioni fra pubblico e privato promuovendo la creazione di reti per la ricerca, di filiere nazionali che siano coerenti con le dodici aree di specializzazione intelligente scelte a livello nazionale: Aerospazio; Agrifood; Blue Growth; Chimica verde; Cultural Heritage; Design, creatività e Made in Italy; Energia; Fabbrica Intelligente; Mobilità sostenibile; Salute; Smart, Secure and Inclusive Communities; Tecnologie per gli Ambienti di Vita”.
“Stiamo facendo un’operazione – sottolinea Fedeli – che guarda al sistema della ricerca nel suo complesso, alla messa in rete di competenze e infrastrutture per integrare, collegare e valorizzare le conoscenze in materia di ricerca e innovazione. Anche per questo abbiamo lavorato per incrementare lo stanziamento iniziale previsto, portando il finanziamento finale a circa mezzo miliardo di euro. Il Bando punta fra l’altro a favorire l’applicazione industriale dei risultati scientifici, con lo scopo di immettere sui mercati soluzioni, servizi e prodotti innovativi, e a sviluppare politiche di stimolo della ricerca attraverso la promozione della domanda pubblica. È un investimento che guarda al rafforzamento del Paese, anche in un’ottica di competizione internazionale che contribuisce a rafforzare una società e un’economia basate sulla conoscenza ”.
Il Bando è una ‘chiamata’ all’intero sistema della Ricerca: possono partecipare tutti gli attori qualificati (Atenei, Enti pubblici di Ricerca, Piccole e Medie Imprese e Grandi Imprese, Amministrazioni pubbliche, Organismi di Ricerca pubblici e privati) con regole chiare che rendono il processo celere e semplice.
Si tratta di un finanziamento che segue la politica avviata con la costituzione dei Cluster Tecnologici Nazionali (reti formate dai principali soggetti pubblici e privati che operano sul territorio nazionale nella ricerca industriale) nel 2012 per i primi 8 e nel 2016 per i restanti 4, allineati con le 12 aree prioritarie di intervento per la ricerca a livello nazionale previste anche dal bando pubblicato oggi. Il lavoro di animazione delle comunità di ricerca dei rispettivi settori e di analisi dei fabbisogni di innovazione del paese sviluppato dai Cluster in questi anni rappresenta un importante contributo per l’avvio di questa nuova programmazione di politica di ricerca industriale.
Capacità di realizzazione delle iniziative, ampiezza del partenariato pubblico-privato, originalità e utilità del progetto, impatto in termini di risultati e ricadute sul territorio del Mezzogiorno (anche generati dalle attività svolte nelle Regioni del Centro-Nord) saranno i parametri in base ai quali saranno valutati i progetti che potranno avere costi complessivi da un minimo di 3 fino a 10 milioni di euro ciascuno. Valori che in un contesto di rilancio dell’economia del Paese possono fare la differenza, contribuendo a creare eccellenze, sviluppo e occupazione in territori in cui le idee migliori e le competenze chiedono sollecitazioni e sostegno.
Il budget complessivo è di 497 milioni di euro, comprese le spese per le attività di valutazione e monitoraggio che concorrono ad ottenere la massima qualità degli interventi. Il Bando utilizza risorse del PON “Ricerca e Innovazione” 2014-2020 (per 327 milioni di euro) e del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (per 170 milioni di euro).
Le risorse sono destinate per 393 milioni di euro alle Regioni del Mezzogiorno (quelle meno sviluppate e in transizione) e per 104 milioni di euro alle Regioni del Centro-Nord, sempre per attività che abbiano ricadute in termini occupazionali, di capacità di attrazione di investimenti e competenze, di rafforzamento della competitività delle imprese e valorizzazione dei risultati della ricerca e della diffusione dell’innovazione a vantaggio delle medesime Regioni del Mezzogiorno, anche attraverso la definizione di percorsi di trasferimento tecnologico e/o di conoscenze.
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