Studiare meglio secondo la scienza: 7 dritte per concentrarsi
Un elenco di metodi “scientificamente provati” per ottimizzare i tempi di studio ed acquisire nozioni in modo efficace.
La bella stagione è appena cominciata e i social traboccano già di foto con gente in spiaggia che si diverte. Tutti che si godono il sole ed il mare tranne te, povero studente universitario nel bel mezzo degli esami della sessione estiva. Per evitare di perdere più tempo del normale sui libri ecco un elenco con i 7 suggerimenti della scienza per studiare meglio.
Non studiare fino a tardi. Fare le ore piccole sui libri rischia di danneggiare le capacità apprendimento e di elaborazione per i 4 giorni successivi (ciononostante molta gente afferma di studiare meglio la notte). Il consiglio rimane quello organizzarsi con un orario diurno prefissato: il cervello si abituerà facilmente a questa routine e la concentrazione ne trarrà beneficio.
Lascia il tuo smartphone in un’altra stanza. Stare continuamente online e rispondere alle notifiche aiuta lo studio. Sembra una cosa ovvia, ma in quanti lo fanno?
Non utilizzare l’evidenziatore. Sottolineare i passaggi chiave è una tecnica utilizzata da molti, ma non per forza vincente: alcuni esperti ritengono sia controproducente perché focalizza su informazioni poco rilevanti. Meglio utilizzare diagrammi, schemi e mappe concettuali!
Fissati un obiettivo. Non deve essere necessariamente qualcosa di eccezionale (può trattarsi semplicemente della fine di un capitolo): raggiungerlo aumenterà la tua autostima e ti darà manforte per proseguire.
Scegli il tuo “angolo per lo studio”. Un luogo tranquillo, ordinato e possibilmente ben illuminato con tutto l’occorrente per lavorare: quando lo raggiungerai, il “priming” ovvero un effetto automatico di condizionamento dirà al cervello che è il momento di concentrarsi e dedicarsi all’apprendimento.
Non studiare con la musica nelle orecchie. Studi passati hanno dimostrato che studiare con un sottofondo di musica classica può favorire la concentrazione. Ricerche più recenti invece hanno evidenziato come un ritmo costante nelle orecchie possa distogliere dall’obiettivo.
Distribuisci lo studio nel tempo. Comprimere tutto quello che c’è da imparare in una devastante sessione di 12/15 ore no-stop è tra gli errori più comuni. Meglio dividere il malloppo in parti più piccole e studiarlo nell’arco di una settimana. Il cervello è più abile nel codificare le informazioni in sinapsi quando lavora in questa modalità.
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20 Dicembre 2024
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