Un’università più digitalizzata che aiuti studenti e personale amministrativo e didattico nel disbrigo delle pratiche burocratiche. Sarebbe questa la novità da introdurre secondo quanto è emerso durante il convegno svoltosi ieri presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Catania.
Il convegno, organizzato in collaborazione con l’Agenzia per l’Italia Digitale, ha trattato il tema della digitalizzazione nell’ambito della Pubblica Amministrazione, con un occhio di riguardo nei confronti del processo di dematerializzazione delle attività amministrative connesse alla didattica dei docenti. Inoltre, è stata puntualizzata l’importanza di rendere sempre più digitali i servizi rivolti agli studenti. Come fatto notare dal Presidente del CEA dell’Università di Catania Sergio Palazzo, dalla Delegata alla Didattica Bianca Lombardo e dal Presidente della Consulta degli Studenti Livio Oliva, in quest’ottica sarebbe opportuno avvalersi del “fascicolo elettronico” unico per docenti e studenti.
Uno strumento, quello del fascicolo elettronico, che permetterebbe di agevolare studenti, personale amministrativo e didattico dell’Università degli Studi di Catania. Soprattutto se questa aderirà, come già fatto da altre università e enti della Pubblica Amministrazione, all’adozione del sistema SpiD. Un sistema pubblico integrato per la gestione dell’identità digitale promosso dal Governo italiano, cui gestione è affidata ad alcuni importanti operatori delle telecomunicazioni e del settore informatico, come l’ICT di Sielte, Poste Italiane, Infocert, TIM e Aruba. Durante il convegno svoltosi nel Dipartimento di Scienze politiche, Umberto Rosini, IT & Software Architect dell’Agenzia per l’Italia Digitale, e Salvo Rosa, direttore ICT di Sielte, l’azienda catanese leader nel settore delle telecomunicazioni hanno fornito spiegazioni sulle caratteristiche tecniche ed il funzionamento dell’architettura organizzativa e di governance di SPiD.
Nella pratica il sistema SPiD, attraverso la creazione di un’unica identità digitale, permetterebbe a ciascun cittadino di gestire in maniera semplificata l’accesso a diversi servizi, tra i quali: prenotazioni sanitarie, iscrizioni scolastiche, accesso alla rete wi-fi pubblica e pratiche d’impresa. Qualora altri enti si conformeranno a questo sistema, come diretta conseguenza, aumenterebbe la rete dei servizi gestibili attraverso SPiD. Sarebbe questo il caso dell’università degli Studi di Catania, se si deciderà prontamente di utilizzare questo sistema integrato per la gestione dell’identità digitale.
Tra le conseguenze positive di un eventuale adozione del sistema SPiD sono state evidenziate: l’eliminazione delle lunghe file agli sportelli pubblici e la possibilità di ottenere tutti i documenti amministrativi nel rispetto della sicurezza dei dati, della legalità e delle transazioni, che in questo modo sarebbero più trasparenti.