Una sentenza del Tar aveva messo in dubbio l’entrata di diritto nelle graduatorie di istituto ai docenti in possesso di diploma magistrale linguistico-sperimentale. Sulla vicenda si è pronunciato il Consiglio di Stato della Repubblica che, attraverso una sentenza, ha prodotto un definitivo cambio di rotta alla linea adottata. Soddisfatti i legali dell’Associazione Sindacale Professionale.
A lungo il Miur ha considerato invalidante al fine dell’immissione nelle graduatorie di istituto, il possesso del diploma magistrale ad indirizzo linguistico-sperimentale (conosciuto anche come “indirizzo Brocca”). Le ragioni su cui poggiava il diktat ministeriale si basavano, sostanzialmente, all’assenza di materie quali Pedagogia, Psicologia e Psicologia nel programma dell’indirizzo sperimentale. L’imposizione, invece, impediva l’abilitazione in via diretta ai possessori di tale titolo, nonostante essi lo avessero acquisito entro l’anno scolastico 2001/2002, periodo che determina lo spartiacque tra i “diplomati che possono insegnare col solo diploma” e coloro che devono aver conseguito un titolo di laurea di secondo livello e successiva abilitazione per avere finalmente la possibilità di accedere alla professione.
Chiaramente, la situazione non poteva trovare il benestare dei diplomati dell’indirizzo linguistico, che così hanno fatto appello ai tribunali di competenza per vedere la loro posizione equiparata a quella di tutti gli altri colleghi che, come loro, hanno conseguito entro l’a.s. 2001/2002 il diploma magistrale.
In un primo momento, la vicenda giudiziaria è risultata sfavorevole nei confronti dei docenti, rappresentati dai legali del’Associazione Sindacale Professionale (ANIEF). Il Tar, con una sentenza breve, aveva infatti respinto la loro richiesta, che è stata trasmigrata al grado superiore di giudizio, dove alla fine ha trovato il lasciapassare del Consiglio di Stato della Repubblica italiana. La sentenza del Cds dipana ogni dubbio, stabilendo che il diploma magistrale ad indirizzo sperimentale linguistico conseguito entro l’a.s. 2001-2012 “ha pieno valore di abilitazione all’insegnamento” spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, continuando “l’Amministrazione non può interpretare in modo restrittivo e arbitrario la normativa primaria di riferimento. Abbiamo già ottenuto ragione sull’argomento in più occasioni e non possiamo che essere soddisfatti dei risultati ottenuti”.
Tra i casi di successo a cui fa riferimento Pacifico, c’è ad esempio quello di una docente della provincia di Bologna, in possesso del diploma magistrale linguistico sperimentale, alla quale una sentenza ha infine accordato il “diritto di essere inserita nella II fascia delle graduatorie di Instituto per le classi di concorso della Scuola per l’Infanzia e Scuola Primaria, nella posizione derivante dal punteggio attribuitole in base ai titoli e servizi posseduti”. La parte avversa, ossia le Amministrazioni, sono state condannate al pagamento di € 1.500 per onorari, oltre il 15% per spese forfettarie, iva e cap.
A seguito di questo successo giudiziario, l’Anief si prepara in anticipo per agire contro eventuali illegittime esclusioni che il Miur potrà perpetrare ai danni di altri docenti in possesso del titolo contestato. La strategia adottata si configura nel dare agli interessati la possibilità di preaderire al ricorso per il corretto inserimento nella II fascia, disponibile online fino al 5 maggio, previa iscrizione al sito dell’Anief.
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