I nuovi dati Ocse promuovono l’Italia e il suo sistema educativo, che ridurrebbe in maniera significativa il divario salariale dei propri studenti. Sfortunatamente, però, le differenze si farebbero sentire nuovamente all’università e nel mondo professionale, un dato comune a tutti i paesi presi in considerazione.
Cominciate pure a strabuzzare gli occhi, restate a bocca aperta, lanciatevi, se volete, in esclamazioni ed espressioni di stupore. La scuola italiana sembrerebbe non essere poi quel colossale, fantasmagorico fallimento ipotizzato da tutti noi. O, per meglio dire, non lo sarebbe sotto ogni punto di vista. Nessuno ci avrebbe, infatti, scommesso, eppure gli ultimi dati resi pubblici dall’Ocse, osservati su un campione di circa una ventina di nazioni dei cinque continenti, descriverebbe la scuola pubblica del Bel Paese come più inclusiva da un punto di vista del gap salariale, vale a dire del divario tra ricchi e poveri. Poca o nessuna rilevanza avrebbero, difatti, l’estrazione sociale, la professione dei genitori, la situazione economica di appartenenza sul rendimento scolastico degli alunni, osservato in relazione alle principali materie di studio (letterarie e matematiche).
Sfortunatamente neanche il nostro Paese si discosta da questo dato allarmante, registrando un incremento delle distinzioni tra le classi, in ambito universitario dapprima, professionale successivamente. La buona notizia arriva, tuttavia, proprio dall’istituzione scolastica, in quanto, in termini di preparazione, la cara vecchia scuola pubblica consentirebbe una paritaria istruzione di tutti i propri allievi, siano essi altolocati e benestanti o indigenti e di umili origini. In particolare, dalla ricerca emerge che il divario relativo all’istruzione dei genitori, sempre all’età di quindici anni, sarebbe di medie dimensioni nel Bel Paese, come in Francia, Australia, Finlandia, Germania,Irlanda. Si tratta di un risultato non irrilevante che, sebbene non ottimale e certamente migliorabile, getta luce, almeno per una volta, non sulle innumerevoli e ormai note carenze del sistema educativo italiano, bensì sulla sua natura inclusiva e paritaria. Un punto, questo, da cui ripartire alla volta di quella tanto auspicata e necessaria rivoluzione della scuola pubblica che tutti aspettano già da tempo.
Un nuovo incidente sul lavoro in Sicilia: un operaio di circa 59 anni è morto…
Sconti studenti universitari: in arrivo le offerte per i giovani iscritti all'università da usufruire nel…
Erasmus italiano: dal prossimo anno accademico via al nuovo progetto di mobilità nelle università del…
Concorso dirigenti scolastici 2024: resa nota la data dello svolgimento della prova preselettiva. Ecco cosa…
Elezioni europee, al voto oltre 800mila fuori sede: ecco come votare ed entro quando presentare…
Assunzioni Aeroitalia: la compagnia aerea a capitale interamente privato è in cerca di personale anche…
Questo sito utilizza cookie tecnici e cookie di profilazione di terze parti per la gestione pubblicitaria. Puoi esprimere le tue preferenze sui singoli programmi pubblicitari cliccando su "maggiori informazioni". Scorrendo questa pagina o cliccando in qualunque suo elemento, acconsenti all'uso dei cookie.
Privacy Policy