Tanta paura ieri all’aeroporto Fontanarossa quando si è pensato ad un imminente attacco terroristico. In realtà è stato tutto uno scherzo di pessimo gusto, amplificato dal caldo della giornata, che ha provocato terrore all’interno dell’edificio. Il ragazzo artefice dello scherzo, venticinquenne di Agrigento, non è stato arrestato ma denunciato per il reato di procurato allarme. Ma ecco come sono andate esattamente le cose.
Tutto è scaturito da un commento fatto da un’hostess di terra sull’aspetto fisico del giovane in questione. Insomma, una banalità, ma la reazione del giovane non si è fatta attendere: sembra che abbia risposto energicamente «Perché dici che sono brutto? Tu non puoi dire questo! Io ho sposato la causa dell’Isis e sono qui per farmi esplodere». Probabilmente in altre circostanze pochi ci avrebbero fatto caso, visto anche il modo in cui ciò era stato detto, ma con il volo previsto per le 12 in partenza per Manchester e dal numero U2 01982 della compagnia Easyjet evidentemente i passeggeri non hanno voluto correre rischi e hanno chiamato subito le forze dell’ordine. Il giovane tra l’altro non era incensurato: era stato arrestato cinque anni prima per detenzione di sostanze stupefacenti, quindi il sospetto poteva essere ritenuto pericoloso. Allora la polizia ha fermato l’autobus che dal gate portava all’aereo e in pochi minuti hanno compreso che si trattava di uno scherzo e che questo ragazzo con l’Isis non c’entrava nulla.
Ormai però la situazione aveva creato disagio e agitazione tra i passeggeri, che non volevano più imbarcarsi con quel giovane “spiritoso”, così non è stato affatto possibile chiudere un occhio sulla questione: i bagagli del ragazzo sono stati presi in consegna dalla polizia di frontiera che ha proseguito con la denuncia di procurato allarme. Uno scherzo finito male, insomma. Il volo comunque è partito ugualmente, anche se con qualche minuto di ritardo.
Ormai alle porte del pesce d’aprile ci si augura che scherzi del genere in tempi tristemente famosi per questi attacchi siano invece evitati, a favore di scherzi un po’ più innocui.