Di un teatro pubblico, a Catania, si cominciò a parlare già nel ‘700, ma fu solo nel 1812 che vennero avviati i lavori per il “Gran Teatro Municipale”. Ad occuparsene fu l’architetto Salvatore Zahra Buda in piazza Nuovaluce, proprio nell’area dell’attuale teatro, ma i lavori furono interrotti per mancanza di fondi. Così, dopo qualche anno, il Senato catanese decise di dotare la città di un teatro minore, il “Teatro Comunale Provvisorio”, che venne inaugurato nel 1822, ma distrutto nel 1943 da un bombardamento aereo e mai più ricostruito.
Nel 1865, l’area venne ceduta a privati per finanziare la costruzione di un nuovo teatro, e nel 1870 l’architetto Andrea Scala, ebbe l’incarico di individuare un sito idoneo per il nuovo teatro. Le alternative erano moltissime e furono molto discusse: piazza Stesicoro, dove ora si vede l’Anfiteatro; l’area della stessa piazza dove sorgeva l’ospedale San Marco; piazza Cutelli, largo Manganelli, l’attuale via Sangiuliano nella zona adiacente al Teatro Sangiorgi e infine piazza Cavour, allora alla periferia della città. Quasi tutti esclusero l’area dell’Arena Pacini di piazza Nuovaluce. Alla fine, la scelta cadde su Piazza Cutelli, ma le difficoltà finanziarie bloccarono ancora una volta l’iniziativa. In alternativa, si pensò allora di ristrutturare l’arena Pacini per farne un Politeama e così venne approvato il progetto di Scala che, con l’assistenza dell’architetto Carlo Sada, portò avanti i lavori finanziati da un gruppo di azionisti, il quale dovette cedere poi il passo al Comune per insufficienza di fondi. Una commissione comunale decise, però, che la struttura andava recuperata non come Politeama ma come Teatro lirico.
Per completare i lavori, l’Amministrazione Comunale stanziò 605.000 lire e il costo dell’opera complessivo fu all’incirca di un milione di lire dell’epoca. I lavori procedettero regolarmente e, dopo sette anni, il teatro venne ultimato. Al momento dell’inaugurazione, però, la mancanza di contributi destinati all’impresario che doveva gestirlo unita ad un’epidemia di colera ne bloccò l’apertura. Così, il Teatro dovette attendere ancora tre anni per la sua apertura ufficiale, che ebbe infine luogo il 31 maggio del 1890 con la “Norma” di Vincenzo Bellini.
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