Gli etnei dunque, dopo un’incredibile partita, espugnano il territorio peloritano, tornando a vincere fuori casa dopo l’ultimo successo conquistato, ei fu, sul campo del Cosenza. Una vittoria conquistata sul campo e merito assoluto di due protagonisti: Matteo Pisseri, ancora una volta migliore in campo tra i rossazzurri, e Mario Petrone, che ha condotto una gara impeccabile dal di fuori del rettangolo di gioco, donando sicurezza e cambi azzeccati ai suoi uomini nonostante l’inferiorità numerica durate oltre un’ora di gioco.
Gara che si accende immediatamente dopo l’elementare errore di posizionamento di Gil e il successivo fallo da ultimo uomo su Valerio Anastasi; e qui arriva la prima “non mossa” decisiva di Petrone, abile a non snaturare la squadra e riadattarla con l’uomo in meno, senza far perdere centimetri di gioco ai suoi e spostando Andrea Russotto nell’inedito ruolo di tornante. Da qui in poi il Messina gioca davvero bene, riuscendo a creare diverse palle goal e trovando sempre un super Matteo Pisseri dall’altra parte, decisivo nel primo tempo in almeno tre occasioni, su Sanseverino e su due dei tantissimi ex, tra dirigenti e giocatori, della gara come Anastasi e Da Silva.
Il primo tempo finisce a reti bianche, con una ripresa di gioco che vede ancora una volta i peloritani attaccare ma un Catania guardingo e attento in ogni circostanza, giocando di ripartenza, complice l’inferiorità numerica, e sfruttando qualche falla avversaria, fino al fallo di Andrea Russotto in area di rigore su Anastasi, tra i migliori dei suoi, successivamente trasformato da Milinkovic. I rossazzurri continuano a costruire e macinare chilometri, mai totalmente schiacciati e sempre in partita, soprattutto dopo l’espulsione di Da Silva e i due cambi di Petrone che cambiano il match: dentro Parisi e Barisic e fuori uno scatenato Bucolo e Russotto. Prima ci prova Fornito su calcio piazzato, poi arriva l’atteso goal dell’ex Pozzebon, superbo nello sfruttare un cross al bacio di Giovanni Marchese. Da li in poi succede di tutto, con lo stesso attaccante laziale abile a conquistare un calcio di rigore ma a calciarlo clamorosamente a lato e il successivo goal vittoria di Maks Barisic, altro ex della gara caparbio nello sfruttare una sponda di Tavares e a ribadire in rete.
Partita dai mille sussulti dunque quella vissuta in questo accesissimo derby, scaldato soprattutto dalla neo dirigenza giallorossa formata dal patron Franco Proto, vecchia e non amatissima conoscenza nel calcio catanese, e Marcello Pitino, anch’esso ex dirigente etneo. Felicissimo, per mille motivi dati i trascorsi, anche l’amministratore delegato etneo Pietro Lo Monaco, che a fine gara ha commentato così: “Ho vissuto la partita allo stadio solo per 25 minuti, poi non ce l’ho fatta e sono andato via girando per Messina e arrivando zuppo a casa, ma dalla felicità ho ballato sotto la pioggia. Ci serviva una vittoria così e faccio i complimenti a squadra e allenatore, anche se penso che – sorridendo – multerò proprio Petrone per non aver rispettato la mia volontà di no far calciare un eventuale calcio di rigore a Pozzebon, considerato tutto“.
PAGELLE CALCIO CATANIA
PISSERI 9; GIL 3, BERGAMELLI 6.5, MARCHESE 7; DJORDJEVIC 6.5, RUSSOTTO 6.5 (PARISI 6), BUCOLO 6.5 (BARISIC 7.5), FORNITO 7, BIAGIANTI 6.5; TAVARES 7, POZZEBON 6.5. ALL. MARIO PETRONE 8.5
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