Con le revisioni del calcolo Isee è nettamente calato il numero degli studenti idonei all’assegno mensile. Cala anche il numero delle borse di studio erogate: 6 mila in meno rispetto allo scorso anno.
Dal rapporto dei dati relativi al Diritto allo studio, pubblicato dal Miur il 17 febbraio, è emersa una notevole restrizione del numero di studenti che possono beneficiare della borsa di studio universitaria. Le cause sarebbero da ricercarsi nella revisione della base per calcolo dell’Isee (che stima al rialzo il patrimonio familiare) e negli stringati fondi delle regioni che non assicurano la copertura a tutti gli idonei.
L’idea di essere stati beffati risiede proprio nel fatto che le revisioni per il calcolo dell’Isee hanno tagliato fuori molti degli idonei che nel 2015/2016 avevano percepito la borsa di studio. Già nel 2014/2015, nuove regole per il calcolo Isee, avevano ridotto del 19 per cento il numero degli aventi diritto. L’anno successivo, dunque, le regioni dovevano essere facilitate nell’assicurare la copertura del totale degli studenti con le carte in regola. Eppure, i risultati non sono stati quelli attesi. Le borse di studio (131mila nel 2015/2016) vengono finanziate con fondi statali, fondi regionali e fondi provenienti dalla tassa degli studenti sul diritto allo studio. Attualmente il numero degli idonei e dei beneficiari è diminuito, ma ciò che è rimasto tale è il fondo statale che ammonta sempre a 162 milioni da due anni. Ben 9mila studenti sono “idonei non beneficiari”.
La situazione non avvalora l’Italia. Nell’ultimo rapporto della Commissione europea, il Belpaese era in coda alla classifica per le borse di studio erogate agli studenti: solo il 10 per cento degli studenti italiani riceve le agevolazioni, mentre in Francia sono oltre un terzo e in Germania sarebbero addirittura il 25 per cento.
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