Tra poco sarà Carnevale e le strade delle città e dei piccoli borghi si riempiranno dei colori dei coriandoli e dei vestiti in maschera. I bambini riempiranno gli asili di coriandoli e stelle filate, i giovani studenti si riposeranno dalla scuola, gli universitari festeggeranno ai festini in maschera, negli atenei, nei locali, al Carnevale di Acireale o più semplicemente a casa di amici.
Il Carnevale è una festa molto antica e di origine pagana, può essere ricondotta alle feste dionisiache e ai saturnali di romana memoria, ma ancora prima alle civiltà egizia e mesopotamica. Nelle civiltà antiche quello che per noi è il Carnevale, era allora un periodo di libertà dagli obblighi morali e sociali, di dissolutezza, in cui si ripeteva l’eterna dicotomia tra caos ed ordine, con la vittoria del secondo. In questo contesto di dissolutezza, dove gli spiriti degli inferi si mescolano alle anime dei vivi, nasce la tradizione della maschera, il cui fine era quello di proteggere gli uomini da queste anime, fornendo loro le sembianze degli spiriti che le maschere rappresentavano.
Il concetto di Carnevale, visto come periodo di passaggio da un momento di smarrimento dei valori alla purificazione, viene ripreso dalla Chiesa Cattolica, che sancisce con la fine dei festeggiamenti carnevaleschi l’inizio della Quaresima. In Italia il Carnevale ha una tradizione antica che risale al Rinascimento e nasce alla corte di Lorenzo De’ Medici, il quale era solito dare balli in maschera.
Questa festa continua ad essere un importante momento di svago e di turismo soprattutto per i centri che hanno fatto del Carnevale una vera e consolidata tradizione; lo storico Carnevale di Venezia incanta per la bellezza dei suoi costumi; il Carnevale di Viareggio, così come quelli di Acireale, Misterbianco e Sciacca, in Sicilia, diverte con i carri allegorici. Più tradizionale invece il Carnevale di Ivrea, che ricorda la rivolta della città nei confronti del tiranno, e che ha il suo culmine nella lotta delle arance , che rappresenta la lotta tra la popolazione e le autorità.
Non solo tradizioni e storia, ma anche festa e divertimento che coinvolgono tutti, giovani e meno giovani, studenti e universitari. Carnevale 2017 alle porte e dalla redazione, vogliamo fare in modo che nessuno possa cogliervi impreparati. Vogliamo darvi qualche spunto, utili consigli per sapere da cosa vestirsi a carnevale e come preparare una maschera.
2) Un abitino che non si usa più può essere riciclato e ricoperto di frange per interpretare una sbarazzina cantante nella Chicago degli anni 20.
3) Con un attillato pantalone nero ed un maglia nera le bionde non avranno problemi a mascherarsi dall’affascinante Eva Kent o interpretare la protagonista di Grease .
4) Riciclando una camicia della mamma, di una zia, con un jeans o un vestitino colorato e una fascia per capelli ci si può mascherare da hippie.
5) E ancora, gonna lunga, indossata con la camicia bianca, del papà, del fratello o del fidanzato è possibile vestirsi da piratessa, arricchendo l’abito con un bel cappello e una fascia rossa.
6) Un classico che non tramonta mai è poi la sexy diavoletta che di certo piacerà ai vostri amici maschietti, per realizzarlo occorre della stoffa rossa delle strisce di raso nere e del raso rosso che gira sotto il vestitino, orecchie da diavola ( reperibili in una merceria ben fornita), una maglia nera e caldi leggins. Niente paura per le diavolette più sexy, vi basterà mettere da parte i caldi leggings.
Anche per i ragazzi è facile vestirsi, anche per voi qualche idea, vi consigliamo da cosa vestirsi a carnevale e come preparare una maschera da realizzare in poco tempo e spendendo poco o niente abiti da carnevale per ragazzi:
2) Ugualmente facile è vestirsi da Charlie Chaplin.
3) O perché no da arbitro o calciatore? Resta comunque un classico amato dalle vostre amiche. In questo caso attenzione al taglio di capelli, sappiamo che ogni calciatore ne ha uno particolare.
4) Con una maglia a strisce, un jeans, una fascia rossa e un cappello di paglia si diventa un gondoliere di Venezia.
5) Per gli amanti dei fumetti non è difficile trasformarsi in Dylan Dog, bastano una camicia rossa e una giacca nera, chi non ce li ha nell’armadio?
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