Sono più di 50 mila i visitatori per il “Museo della Follia” ospitato al Castello Ursino di Catania. La mostra, già prorogata in passato per il grande numero di presenze e di richieste, si è chiusa ieri sera.
Si è chiusa ieri sera l’esposizione del “Museo della Follia” al Castello Ursino di Catania. Il Museo, nato da un’idea di Vittorio Sgarbi, ha raggiunto numeri da record ospitando 52.356 visitatori dal 22 aprile del 2016 al 12 febbraio 2017.
L’esposizione – la cui chiusura era già stata prorogata per il successo riscosso – metteva insieme oli, sculture e disegni di Antonio Ligabue, dipinti del pittore Pietro Ghizzardi, sculture di Cesare Inzerillo e centinaia di opere sulla pazzia dal 1600 a oggi, inclusi numerosi documenti, come la storia della Legge 180, una sorta di Wunderkammer dell’alienazione che espone camicie di forza, apparecchi per l’elettroshock, apribocca, medicine, ritratti di pazienti psichiatrici, l’inchiesta del Senato sugli ospedali psichiatrici giudiziari e documentari Rai.
Per citare Vittorio Sgarbi, si è trattato di mettere insieme un “repertorio, senza proclami, senza manifesti, senza denunce. Uomini e donne come noi, sfortunati, umiliati, isolati. E ancora vivi nella incredula disperazione dei loro sguardi. Condannati senza colpa, incriminati senza reati per il solo destino di essere diversi, cioè individui. […] Nella storia dell’arte, anche prima dei casi clamorosi di Van Gogh e di Ligabue, molti sono gli artisti la cui mente è attraversata dal turbamento, che si esprimono in una lingua visionaria e allucinata. Ognuno di loro ha una storia, una dimensione che non si misura con la realtà, ma con il sogno. E quel sogno, con piena soddisfazione, oltre ogni tormento, rappresenta”.
Realizzata da Giovanni Lettini, Sara Pallavicini, Stefano Morelli e Cesare Inzerillo, l’esposizione è stata una coproduzione Comune di Catania, Centro Studi & Archivio Ligabue di Parma presieduto da Augusto Agosta Tota, Fenice – Company Ideas e vede il patrocinio del Mibact (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo).