A conferma di quanto detto, i recenti rumors, che vedrebbero un’intesa ed una unione di intenti tra il candidato Francesco Basile e Filippo Drago, hanno portato all’intenzione di quest’ultimo, seppur ancora non ufficiale, di ritirarsi dalla sfida elettorale, con il conseguente ballottaggio tra il preside della Scuola di Medicina e l’altro candidato Enrico Foti sin dal primo turno di voto fissato per l’1 febbraio 2017 dal decano Brullo.
Ed è proprio di queste ore il comunicato rilasciato da Foti alla comunità accademica, che conferma la volontà di ritiro del prof. Filippo Drago e la sfida aperta vis-à-vis con Francesco Basile, che riportiamo integralmente di seguito:
“Carissimi, ho appreso ieri dell’intenzione del prof. Drago di ritirarsi dalla campagna elettorale, in ragione di un accordo dell’ultima ora raggiunto col candidato Basile. Il prof. Drago aveva già manifestato sfiducia nella sua possibilità di ottenere un risultato utile e ne ha, evidentemente, adesso tratto tutte le conseguenze. A questo punto, è ovvio che la campagna elettorale si semplifichi molto: da un lato, il mio unico competitor rimasto in gara, il prof. Basile, che dichiara espressamente la sua continuità con l’azione di governo del past rettore Pignataro, in stretto collegamento col passato (valgano anche le non nascoste dichiarazioni di volere riconfermare l’incarico del past direttore generale, Portoghese); dall’altro, la mia candidatura, che esprime un programma convintamente innovativo, volto ad assicurare un profondo rinnovamento, nel metodo e nel merito, dell’Ateneo (ho già dichiarato, per esempio, dandone ampia pubblicità, la mia ferma intenzione di avviare le doverose procedure selettive, previste dalla legge e dal regolamento d’Ateneo, per la scelta di un nuovo direttore generale).
Siamo dunque alla svolta decisiva di una campagna elettorale, per me più che esaltante. Voi elettori avete adesso la possibilità di scegliere tra il passato – che qui riemerge prepotentemente dalla candidatura del prof. Basile (ma non si spiega, a questo punto, perché non si sia candidato direttamente il prof. Pignataro), che ci ripropone la precedente e ben conosciuta azione di governo e le vecchie logiche di potere (sigillate ora da un accordo di piccolo cabotaggio Basile-Drago, che appare figlio della paura di perdere e non della volontà di volare alto nell’interesse dell’Università) – ed il rinnovamento dell’Ateneo, con la mia figura del tutto slegata da quelle vecchie logiche e da vecchi establishment. Sono certo che gli elettori, veri protagonisti della competizione elettorale, sapranno scegliere per il meglio, assicurando per i prossimi sei anni al nostro amato Ateneo la migliore guida possibile. In bocca al lupo all’Università e buon voto.”
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