Cosa cambia per gli asili e per gli insegnanti con l’attuazione della Buona scuola?
Sono stati varati in Consigli dei Ministri otto decreti legislativi attuativi della legge Buona Scuola, mandati al vaglio delle Commissioni parlamentari competenti e in Conferenza Parlamentare per esporne un opportuni parere. Oltre a questi, rimane fuori una nona delega per il riordino delle disposizioni normative vigenti, un Testo Unico che prevede in un secondo momento un ddl specifico.
Per chi vorrà insegnare nelle scuole secondarie sarà necessario abilitarsi. In tal modo si avrà accesso alle graduatorie per l’assegnazione delle supplenze. Partecipare al concorso è invece condizione necessaria per entrare di ruolo. Secondo quanto disposto dal decreto, il concorso prevede un percorso formativo di tre anni, due anni dei quali dovranno essere passati a scuola. Alla fine del terzo anno si potrà ottenere l’assunzione a tempo indeterminato. Per gli insegnanti attualmente in graduatoria è prevista invece un’apposita fase transitoria.
La delega mira a creare un Sistema integrato tra educazione e istruzione. A tal proposito, le maestre per l’istruzione 0-6 anni dovranno avere la laurea, un requisito che oggi è richiesto solo dal terzo anno. Per apportare un contributo migliorativo agli asili è stato creato un Fondo di 229 milioni l’anno per gli Enti Locali, dà utilizzare per estendere scuole e servizi educativi per l’infanzia in tutto il paese. Altro intendo della delega è quello di creare poli per l’infanzia per bambini fino a 6 anni, in modo tale da riuscire a garantire la continuità didattica e formativa. Questi poli saranno realizzati con un fondo Inail di 150 milioni.
Cinquanta nuovi insegnanti ingrosseranno le fila dell’organico del potenziamento all’estero e si riduce da 9 a 6 anni il loro periodo di permanenza. Miur e Maeci avranno cura di stabilire le modalità per la formazione di questi docenti.
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