
La ricerca è stata condotta analizzando i ceppi H5N1 e H7N9, sottotipi del virus A, su un totale di 1400 pazienti.
Allora base dello studio vi è il meccanismo dell’immunità; i ricercatori hanno notato che questa si sviluppa durante l’infanzia, infatti quando un bambino contrae un virus, il corpo reagisce producendo gli anticorpi che lo renderanno immune anche in età adulta.
Partendo da questo presupposto gli studiosi hanno stimato che i nati prima del 1968 risultavano più vulnerabili al ceppo H7N9; di contro invece avevano una maggiore resistenza all’ H5N1, che avevano contratto da bambini. I ricercatori affermano che proprio questo meccanismo potrebbe essere alla base della grande epidemia di influenza del 1918, e che potrebbe aiutare ad intervenire nelle epidemie future.
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