Era stata la moda della scorsa estate, quello di farsi una doccia gelata. Si tratta di Ice Bucket Challenge, la sfida che coinvolgeva tutti: lo scopo era donare per la ricerca sulla SLA, Sclerosi Laterale Amiotrofica.
Ebbene dopo mesi e mesi di ricerca, finanziata grazie a queste “docce fredde”, un gruppo di ricerca italiano ha scoperto un nuovo gene in grado di contrastare questa terribile malattia.
In particolar modo, sono stati condotti due studi, uno sulla SLA familiare e uno sulla SLA sporadica dall’IRCCS Istituto Auxologico Italiano – Dipartimento di Fisiopatologia e Trapianti e dal Centro Dino Ferrari dell’Università di Milano.
Sicuramente, la lotta contro questa malattia non è ancora vinta, ma secondo i ricercatori, sono stati compiuti dei passi avanti, molto importanti per storia, vastità ed importanza della ricerca. Nel primo studio, il gene NEK1 è stato definito come causa e dunque associato alla patologia, mediante l’applicazione di una speciale tecnologia in riferimento alla forma di SLA familiare.
Nel secondo studio, si è trattato un secondo gene, SARM1, associandolo alla malattia, con riferimento alla SLA sporadica e consentirà il sequenziamento completo del genoma di pazienti affetti da questo tipo di malattia. Tale ricerca rientra nel progetto mondiale MINE, a cui l’Italia aderisce e cerca di dare un contributo per identificare le cause della SLA.
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