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MUSICA – Anastacia incanta Taormina

Il live report dello spettacolo tenuto venerdì sera dalla little lady with the big voice al Teatro Antico.

BOOM. È questa la prima parola che mi viene in mente se ripenso al concerto di Anastacia ieri sera in quel di Taormina. Sarà che è una delle artiste più popolari e seguite in tutto il mondo, sarà il suo grande talento o sarà quella voce così particolare e potente,  fatto sta che io un live così non lo avevo visto ancora al Teatro Antico. Ma andiamo con ordine.

Sono appena passate le 21:30 e nel teatro greco quasi colmo si spengono le luci. Due ragazze incappucciate, alle estremità del palco cominciano a scandire il tempo con i rispettivi timpani facendo da preludio all’ingresso di Anastacia: l’artista americana appare da una gigantesca A piazzata sullo sfondo dello stage ed intona Army of me, pezzo inedito tratto dall’ultimo lavoro, dà cui prende il nome anche il tour, “The Ultimate Collection”. Poi in rapida successione Sick and Tired (con arrangiamenti tempistici niente male) e Stupid Little Things in cui il pubblico si sostituisce alla batteria battendo le mani a tempo. Dopo un veloce saluto/ringraziamento ai presenti  e la manifestazione di stupore per la meravigliosa location, Anastacia indossa gli occhiali storici e canta Paid my Dues: potenza allo stato puro. La A di sfondo diventa rosso fuoco e the little lady insieme al chitarrista, al centro dello stage, intonano una versione di Everything Burns in cui l’intimità iniziale data dall’acustica di Dirrell esplode con il contributo finale del resto della band. Dopo è la volta di Welcome To My Truth e Pieces of a Dream. Inutile ribadire i decibel raggiunti dalla voce di questa inimitabile artista. Nel frattempo Anastacia ha indossato un abito lungo quasi ad ascoltare il consiglio proveniente dagli spalti: “a levitillu ssu giubbottu”, dettato dall’alta temperatura di ieri sera (come si fa a non amare la Sicilia?).

Dopo una breve riflessione sugli attentati terroristici degli ultimi mesi,  in cui l’artista sostiene che nonostante tutto la maggior parte del mondo è popolato da gente buona, è il tempo di You’ll never Be Alone, nella quale si sviluppa la “Fan Action” preparata dai supporter: al ritornello il pubblico in platea tira su dei fogliettini con la scritta “WE’LL ALWAYS LOVE YOU!!” ed Anastacia impazzisce dalla gioia. Ringrazierà a fine pezzo con “You’re guys are the best e MILLE GRAZI” tenendosi uno dei fogli per ricordo.

Le emozioni sono già forti e con I Belong To You (successo di qualche anno fa con Ramazzotti), Maria, la cantante siciliana seconda voce sul palco, tesa per l’esibizione nella propria terra d’origine non regge: le lacrime comunque non la fermano e con il supporto del pubblico oltre che di A, dopo una prima parte titubante, tira fuori il proprio talento e la performance è da applausi.

Parlavamo di serata calda: dopo un medley prettamente Disco (composto da Good Times / Get Lucky / Uptown Funk / Superfreak / Jungle Boogie) suonato con maestria dalla band, è Anastacia stessa ad affermare che è il momento “Hot” della serata e con Why’d You Lie to Me il palco diventa una pista da ballo e la stessa A si scatena (“spallucce is the way”). La cover dei Foo Fighters Best of You e I’m Outta Love (nella quale l’artista incita il pubblico ad alzarsi) sembrano chiudere un live già con la L maiuscola.

L’encore aggiunge solamente il punto esclamativo. Left Outside Alone e One Day in Your Life sono qualcosa di difficilmente descrivibile: posso solo evidenziare come la platea del Teatro Antico sia divenuta un classico parterre da stadio.

Ringraziamenti finali e dopo quasi due ore di concerto, tutti diretti verso l’uscita con il sorriso sulle labbra e il classico vuoto che ti lascia un concerto ben fatto. Il ritorno in Sicilia, dopo il grande successo dello scorso anno nel palermitano, è stato un vero e proprio BOOM!

Edward Agrippino Margarone

Edward Agrippino Margarone nasce nell'estate di Italia '90. Cresce a Mineo dove due grandi passioni cominciano a stregarlo: la Musica e lo Sport (in particolare il calcio). In pianta stabile a Catania, il suo nome è sinonimo di concerto: se andate a un live, con ogni probabilità, lo trovate lì da qualche parte. Giornalista e laureato in Ingegneria delle Telecomunicazioni, coordina la redazione di LiveUnict.

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Edward Agrippino Margarone

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